Roma, riesplode l’emergenza afgani alla stazione Ostiense
Roma, l’insediamento degli afgani alla stazione Ostiense Roma – Binario 15 della stazione Ostiense. Riesplode il caso dei profughi afghani che dormono nello scalo ferroviario della capitale. Sono ormai oltre cento tra rifugiati, richiedenti asilo e persone in transito verso il nord Europa, tutti giovani uomini, tra cui anche diversi minori soli. Dormono all’addiaccio in fondo all’ultimo binario di Ostiense. Hanno sistemato dei cartoni direttamente sul cemento della banchina e si avvolgono in qualche coperta come unico riparo per la notte. Per questo motivo, intorno alla mezzanotte, un gruppo di 12 volontari dell’organizzazione umanitaria Medici per i diritti umani ha consegnato e montato sul binario 25 tende da quattro posti ciascuna. Ma per paura di uno sgombero della polizia, alcuni afghani hanno perfino rifiutato la tenda. “La polizia viene qui due volte a settimana, gli agenti ci portano via le coperte e i documenti, dicono che dobbiamo andarcene” raccontano i profughi.
Fuochi con l’alcol, fornelli improvvisati, scarpe qua e là , calzini stesi ad asciugare. L’Hotel Binario 15 somiglia ai tanti rifugi improvvisati a Roma dai titolari di protezione internazionale che non trovano una sistemazione adeguata. Medu monitora da anni la situazione degli afghani alla stazione Ostiense e dopo lunghe trattative con il comune, l’ong era arrivata a una soluzione. Dallo scorso settembre fino al 31 marzo, con uscite settimanali del camper dei Diritti, i Medu contattavano gli afghani sul binario e a piccoli gruppi venivano accolti alla ‘Casa della Pace’ sulla via Casilina. “In totale abbiamo fatto accogliere 400 persone in sei mesi – spiega il coordinatore dei Medu, Alberto Barbieri – ma ora il Comune di Roma ha bloccato gli accessi con la fine dell’emergenza freddo, questo ha determinato la situazione attuale sul binario 15, ora speriamo che con le tende gli afghani diventino più visibili”.
Questa mattina attorno alle 7.30 la polizia si è presentata sul binario 15 e ha intimato di rimuovere le tende e agli afghani di andare via. Sul posto erano presenti anche i volontari dei Medu che hanno presidiato il binario per tutta la notte con il loro camper dei Diritti. L’ong fa sapere che, nonostante l’ordine della polizia, rimarrà alla stazione Ostiense per dare assistenza ai profughi. Tra i giovani afghani ci sono storie e gruppo diversi, sia hazara che pashtun. Alì non gradisce la distinzione, dice di essere ‘soltanto afghano’. Parla inglese con l’accento americano, perché – racconta – ha lavorato con il comando americano. Viene da Zabul, vicino a Gazny. Dopo il lungo viaggio dall’Asia all’Europa è stato per tre mesi al Cara di Pian Del Lago , a Caltanissetta, e da circa 20 giorni dorme anche lui al binario 15.
Ieri notte, ad accompagnare la spedizione dei Medu per la distribuzione delle tende c’era anche il consigliere regionale della Federazione della Sinistra, Fabio Nobile, che chiama in causa le responsabilità del sindaco Gianni Alemanno. “E’ indecente che in una città come Roma non si trovi una soluzione civile per appena un centinaio di profughi – dice – i Medu suppliscono a evidenti carenze delle istituzioni. Non è che perché non c’è freddo si possono fare dormire cento persone alla stazione. Visto che l’Italia partecipa alla guerra in Afghanistan i profughi e i richiedenti asilo devono essere accolti, perché anche loro sono un effetto degli interventi militari. La stessa cosa potrebbe accadere con la Libia e con l’arrivo di altre persone dal Maghreb”. Al momento è in corso un incontro tra i Medu e i responsabili delle ferrovie dello Stato, alla presenza di Andrea Catarci presidente dell’XI Miunicipio. (raffaella cosentino)
© Copyright Redattore Sociale
Related Articles
Porti chiusi all’Ue, la ministra alla Difesa Trenta blocca Salvini
Nave irlandese della missione Eunavformed sbarca a Messina 106 migranti. L’ira del vicepremier: “ Al vertice di Innsbruck chiederò lo stop”
Scontro Canada-Arabia Saudita sui diritti umani
La monarchia saudita ha reagito congelando le relazioni diplomatiche ed economiche con Ottawa in risposta al tweet con cui la ministra degli esteri canadese Chrystia Freeland ha condannato gli arresti attivisti in Arabia saudita
La polizia greca spara lacrimogeni sui profughi. Turchia: «30mila in arrivo»
66 migranti arrestati, 4mila respinti. Ankara chiede altri soldi all’Europa. Si fa strada l’idea di trasformare le isole in campi dove rinchiudere profughi e migranti, una proposta che risveglia i ricordi peggiori