Reinserimento sociale dei detenuti. Alfano firma l’accordo con le regioni

by Sergio Segio | 27 Aprile 2011 15:23

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ROMA – Progetti di inclusione sociale finalizzati a rimuovere gli ostacoli che impediscono il pieno reinserimento nella vita sociale ed economica dei detenuti, nell’ottica del principio costituzionale della finalità  rieducativa della pena. È questo l’obiettivo dell’accordo interregionale firmato oggi a Roma dal ministro della Giustizia Angelino Alfano e promosso dal dipartimento dell’amministrazione Penitenziaria, con il coordinamento della regione Lombardia insieme a Lazio, Abruzzo, Basilicata, Emilia Romagna, Friuli Venezia Giulia, Liguria, Marche, Piemonte, Puglia, Sardegna, Sicilia, e delle Province Autonome di Trento e Bolzano. Cofinanziato dal Fondo sociale europeo, il progetto denominato“Interventi per il miglioramento dei servizi per l’inclusione socio-lavorativa dei soggetti in esecuzione penale” ha come obiettivi la programmazione partecipata degli interventi per migliorare l’efficienza e l’efficacia dei servizi e creare reali opportunità  di reinserimento socio-lavorativo a favore delle persone condannate. Sono previsti inoltre il rafforzamento del campo di azione delle politiche di inclusione per contrastare fenomeni di discriminazione e governare l’inserimento sociale, formativo e lavorativo delle persone sottoposte a misure restrittive della libertà  personale, promuovendo in particolare l’intervento integrato e “socialmente responsabile” di imprese, cooperative sociali, agenzie e presidi territoriali.

A livello operativo, il progetto intende rafforzare il sistema di governance locale, al fine di svolgere un’efficace azione inclusiva, adottando prioritariamente un approccio preventivo della recidiva e inclusivo di soggetti che hanno già  intrapreso un percorso di detenzione. La parte attiva dell’iniziativa si svolgerà  attraverso un rapporto “a rete”, tra i provveditorati regionali dell’amministrazione penitenziaria, gli enti locali, il Terzo settore, il volontariato, gli operatori dell’istruzione e della formazione, le parti sociali e i rappresentati dell’imprenditoria locale. Il protocollo d’intesa firmato oggi da Alfano è “aperto”, ovvero sarà  possibile ampliare il partenariato favorendo la partecipazione di ulteriori enti nazionali e regionali a livello italiano ed europeo, e prevede la costituzione di un Comitato di Pilotaggio composto da rappresentanti designati delle regioni/province autonome e dal ministero di Giustizia – dipartimento per l’amministrazione penitenziaria.

 

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