Rapporto Astalli: crescono i fallimenti del percorso di integrazione

by Sergio Segio | 14 Aprile 2011 10:19

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ROMA – C’è una falla nel sistema di accoglienza e integrazione delle persone soggette a protezione internazionale. La denuncia è del Centro Astalli, che bolla come “gravemente insufficiente e inefficace” quanto finora fatto e predisposto per garantire a queste persone la conquista dell’autonomia. “Il diritto all’accoglienza diventa così una tragica roulette, in cui a pochi fortunati corrispondono troppi esclusi” è il commento amaro di Giovanni La Manna, presidente dell’associazione Centro Astalli.

Che la situazione sia difficile lo dimostrano i fatti: “Resta molto lungo il periodo medio di permanenza nei centri di accoglienza e i percorsi verso l’autonomia sono particolarmente difficoltosi” recita il report annuale presentato oggi a Roma (vedi lancio precedente). A farne le spese sono in particolare le donne, ostacolate nel loro percorso di integrazione da problemi di salute, fragilità  psicologiche, figli piccoli da accudire, difficoltà  a trovare un lavoro. “Assistiamo a ritorni di persone che pensavano di aver ritrovato, con fatica, autonomia e dignità  e che, a causa della perdita del posto di lavoro o di altri ostacoli sopraggiunti, si ritrovano al punto di partenza” riferisce La Manna, che definisce quanto accade come “una sconfitta durissima, per loro e per noi tutti”.

Questo fenomeno è particolarmente evidente al Centro Astalli di Palermo, dove “si registra il ritorno di molte persone che si erano trasferite già  da tempo nelle città  del Nord Italia: dopo aver perso il lavoro a causa della crisi, si sono viste costrette a tornare sui loro passi e a chiedere di nuovo aiuto e assistenza”. La crisi, dunque, ha colpito duro anche questa parte della popolazione immigrata e la giovane età  non aiuta ormai molto: “Persino per i giovani più qualificati la ricerca di un’occupazione è sempre più ardua – è scritto nero su bianco nel rapporto –, come si registra anche dall’attività  dello sportello del Centro Astalli dedicato al servizio di orientamento al lavoro. Inoltre in questo periodo di crisi, il rischio di sfruttamenti e abusi è molto concreto”.

In questo contesto di precarietà , risulta più che mai importante dotarsi degli strumenti indispensabili per la riuscita dell’inserimento lavorativo, primo tra tutti la conoscenza della lingua. Così, alla scuola di italiano anche quest’anno una percentuale significativa di persone si è iscritta ai corsi per il secondo anno consecutivo. “La scuola – si spiega dal Centro – si è attrezzata ritoccando la propria offerta formativa: non solo un ‘pronto soccorso linguistico’, ma percorsi diversificati, anche mirati alla certificazione di competenze linguistiche”. (gig)

 

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