“Scuola pubblica di sinistra e contro la famiglia”

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ROMA – Un’altra volta all’attacco della scuola pubblica. Come due mesi fa, ma allora Berlusconi aveva rettificato in fretta, sostenendo di essere stato «travisato». Ieri è tornato daccapo a parlare bene delle scuole private contro le pubbliche, perché – ha detto – i genitori oggi, grazie al governo, «possono scegliere liberamente quale educazione dare ai loro figli e sottrarli a quegli insegnamenti di sinistra che nella scuola pubblica inculcano ideologie e valori diversi da quelli della famiglia». Un messaggio inviato al meeting dell’Associazione mamme italiane a Padova, che il premier conclude adulando le mamme «più brave in tutto, migliori di noi…». Non c’è questa volta retromarcia che tenga. Benché nel pomeriggio, alla convention romana del Pdl-“A servizio degli italiani”, arrivi una parziale correzione di Berlusconi: «Ho parlato di eccezioni, non di regola; ci sono insegnanti che attraverso i libri di testo che sono tutti di sinistra vogliono inculcare determinati valori». Perciò, spiega, le famiglie vanno aiutate perché possano mandare, anche se non sono abbienti, i loro figli alle scuole cattoliche. La risposta è la mobilitazione di piazza. L’Unione degli studenti convoca manifestazioni martedì 19 in 50 città : «Siamo stanchi di questo governo che taglia miliardi alla scuola pubblica e se ne vanta». La Cgil-Flc ritiene che quelle del premier siano «parole eversive», annunciando a sua volta mobilitazione immediata. La Cisl -scuola osserva in una nota che «se è una barzelletta, non fa ridere». Protesta la Uil. Insorgono gli insegnanti e l’opposizione. Nichi Vendola, il leader della sinistra, che ieri tiene un’iniziativa proprio su scuola e università , ironizza: «Lui, Berlusconi, grande pedagogo vorrebbe in cattedra Mora, Corona ed Emilio Fede». «Ai limiti dell’eversione», per il dipietrista Felice Belisario. Tra indignazione e scherno anche il leader del Pd, Pier Luigi Bersani bolla i discorsi del premier: «Un ignobile stupidario quotidiano, dovrebbe andare lui a insegnare i valori della famiglia visto che se ne intende: Scuola Libera Berlusconi, corsi serali». E l’ex ministro dell’Istruzione del governo Prodi, Beppe Fioroni, leader cattolico, fa presente che casomai «è lo stile di vita del capo del governo a non corrispondere ai valori che le famiglie vogliono trasmettere». Susanna Camusso, segretario della Cgil, si chiede: «Di quale famiglia parla? Non vuole cittadini ma sudditi». In effetti, per chi è imputato di prostituzione minorile – commenta la pd, Marina Sereni – «è grottesco fare retorica sulla famiglia». «Attacco contro la Costituzione», rincara Anna Finocchiaro. Nel centrodestra si levano voci in difesa. Il ministro Brunetta concorda: «C’è una deriva ideologica in atto» nella scuola pubblica. Un altolà  invece dal repubblicano Nucara, schierato con il centrodestra: «Dispiacciono le dichiarazioni del premier sulla scuola pubblica che va sostenuta, tutta la mia famiglia l’ha frequentata e non siamo asini né comunisti». Botta e risposta Bachelet-Formigoni a proposito di cosa ha insegnato la scuola al premier e al Pdl lombardo che gli ha regalato «un uovo di Pasqua dal quale esce una modella». Formigoni: «Era una violinista, anche se bionda e avvenente e con vestito sotto il ginocchio».


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