“Parigi non farà  marcia indietro respingeremo i vostri clandestini”

by Editore | 10 Aprile 2011 7:11

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PARIGI – «La Francia continuerà  i respingimenti alla frontiera con l’Italia e si opporrà  all’idea di una ridistribuzione dei migranti tra i vari paesi europei». A soli 36 anni, Laurent Wauquiez è uno dei più giovani membri del governo francese, esponente della nuova destra dai modi garbati e informali. Nominato qualche mese fa ministro per gli Affari europei, in passato ha lavorato con l’ex commissario Jacques Barrot. «Sarebbe sbagliato dire che l’Italia non è stata aiutata dall’Europa – spiega – il vostro paese ha ricevuto aiuti e sostegno per affrontare l’emergenza». Mentre Berlusconi torna a chiedere la collaborazione della Francia, Wauquiez conferma la linea dura di Parigi per il prossimo vertice europeo di domani «L’accordo di Schengen va ripensato». A Lampedusa proseguono gli sbarchi, così come i naufragi di migranti, nei quali rimangono vittime donne e bambini. Ministro Wauquiez, la Francia rimane indifferente? «Seguiamo con grande attenzione la crisi migratoria in corso ormai da due mesi a Lampedusa. I casi di naufragi provocano ovviamente una forte emozione. Nello spazio di Schengen dobbiamo tutti essere solidali: le vostre frontiere sono anche le nostre. Quando l’Italia conosce delle difficoltà  nella gestione dei flussi migratori, è un problema che riguarda tutti noi. L’Europa è solidale quando organizza l’operazione Hermes di Frontex a Lampedusa, oppure quando stanzia oltre 38 milioni di euro destinati all’Italia per i fondi sui flussi migratori». La missione di Frontex non serve a molto, come si può notare sulle coste italiane. «Lo spazio di Schengen resta valido. Poter circolare liberamente e facilitare gli scambi economici, turistici, universitari, è una delle più grandi conquiste nella costruzione europea. Ma Schengen deve essere ripensato. È in questo senso che la Francia farà  delle proposte molto concrete all’Ue, insieme all’Italia. Bisogna per esempio che l’agenzia Frontex sia potenziata, con delle squadre appositamente addestrate e dotate di mezzi propri. Occorre anche trovare un accordo globale con i nostri vicini del sud del Mediterraneo per assicurarci che potranno sorvegliare le loro frontiere». Secondo il Commissario agli Affari interni, Cecilia Malmstrom, la Francia non può continuare a respingere i migranti a Ventimiglia. Chi ha ragione? «Abbiamo già  avuto l’occasione di rispondere a queste dichiarazioni che consideriamo ormai superate, la stessa Commissione ci ha poi dato ragione. La Francia rivendica il pieno diritto di respingere tutti gli immigrati irregolari che si trovano sul suo territorio. Questi respingimenti sono previsti dal trattato bilaterale franco-italiano di Chambery, stipulato nel 1997, in conformità  con le regole europee». I migranti a cui l’Italia rilascerà  i visti temporanei potranno andare in Francia? «Sono due situazioni diverse. L’Italia può rilasciare queste permessi temporanei di soggiorno ma lo deve fare nel rispetto delle regole comunitarie. D’altra parte, questi visti non permettono di circolare liberamente nello spazio comune se non rispettano le condizioni poste da Schengen. Su questo la Commissione e tutti gli stati membri dovranno vigilare». Pensate di sigillare la frontiera con l’Italia? «No, non faremo mai una cosa del genere. Abbiamo rinforzato il nostro dispositivo di polizia, ma i controlli di identità  non sono né permanenti né sistematici. Rispettiamo i limiti fissati dalla corte di giustizia dell’Ue in materia di libera circolazione dei cittadini». Al vertice europeo di domani a Lussemburgo, l’Italia chiederà  l’attuazione della direttiva sulla protezione temporanea che prevede la ridistribuzione dei migranti tra i vari Stati membri. «Si tratta di una cattiva soluzione a un vero problema. La protezione temporanea prevista dalla direttiva del 2001 si applica per crisi umanitarie nelle quali sono coinvolti profughi che non possono tornare nei loro paesi d’origine. Non ci sono le condizioni giuridiche nella situazione attuale. La nostra priorità  deve rimanere la lotta all’immigrazione illegale e il rinvio degli immigrati senza permesso. I ministri Claude Guéant e Roberto Maroni si sono trovati d’accordo su questo punto. Un lavoro congiunto sarà  fatto sia per rafforzare il controllo alle frontiere sia per difendere nuove proposte con i nostri partner europei». La svolta sull’immigrazione del governo serve a contrastare il successo di Marine Le Pen? «Non è madame Le Pen che detta l’agenda politica della Francia. Lasciamola alle sue gesticolazioni mediatiche. Io lavoro con i partner europei per dare delle risposte concrete ai problemi». Questa chiusura ai nostri vicini del Mediterraneo non è l’ennesimo atteggiamento miope di un’Europa che non sa proiettarsi nel futuro? «Conosco bene il mondo arabo, è una lingua che parlo. Sono consapevole che bisogna fare di tutto perché questa regione per noi strategica, che attraversa un momento epocale, ritrovi il cammino della pace, della democrazia e della crescita».

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