“Le amministrative test nazionale”

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MILANO – Alla fine, quando ancora stanno risuonando le note del suo inno, “Meno male che Silvio c’è”, torna al microfono. E, con un fuoriprogramma, Silvio Berlusconi incita il migliaio di candidati alle comunali e militanti presenti a fare una campagna elettorale porta a porta per convincere gli indecisi: «Non state qui a perdere tempo, andate a casa, in missione. Vi nomino tutti missionari della libertà ». Una propaganda necessaria. Perché il voto amministrativo di maggio a Milano, per il premier è diventata la madre di tutte le battaglie. Lo dice lui stesso, dal palco del teatro Nuovo dove ha lanciato il programma del candidato del Pdl, il sindaco uscente Letizia Moratti. «A Milano – ha scandito – dobbiamo vincere alla grande al primo turno per rafforzare il governo nazionale. Queste sono elezioni cittadine, ma forse di più elezioni nazionali». Si gioca tutto qui, Berlusconi: a Milano. In amministrative che dovranno essere, dice il Cavaliere, una «conferma che il berlusconismo non è al tramonto». Un test per il governo. E per lui, che sarà  ancora capolista del Pdl nella sua città  e punta a superare le 53mila preferenze che conquistò nel 2006. Nella capitale di Pdl e Lega, il centrosinistra non riesce a vincere da più di 15 anni. Ma questa volta, con l’avvocato Giuliano Pisapia, la partita è vera. Anche il premier è consapevole che questo voto ha una valenza in più, e che si rischia il ballottaggio. Tanto da aver chiamato alle armi i suoi: in questo ultimo mese saranno arruolati 1.251 militanti chiamati “team della libertà ” «che dovranno avvicinare tutte le famiglie milanesi» convincendole a votare. «Quando li faremo in tutta Italia diventeranno oltre 60mila», spiega. Perché Milano «farà  da test a quello che sarà  messo in campo per prepararci alle elezioni nazionali». Berlusconi sprona il suo popolo per scacciare il pericolo astensionismo. Agitando il solito “spettro”. «Dovete spiegare che cosa sono i comunisti, spiegare cosa ha fatto la sinistra al governo – ha arringato – e le tante buone cose che ha fatto Moratti a Milano. Dovete dire: “devi votare per tutelare i tuoi diritti, ma anche i tuoi interessi patrimoniali”. Non a caso, sposta il tiro dalle tariffe locali al piano nazionale: «Dovete dire che se tornerà  la sinistra, reintrodurrà  l’Ici, raddoppierà  le tasse, spalancherà  le porte ai clandestini». È Pisapia a ribattere: «Il tentativo di politicizzare il voto delle elezioni milanesi è l’ultima disperata via di fuga della destra per coprire la cattiva amministrazione della città  da parte del Pdl. Continuerò a parlare delle soluzioni per i problemi di Milano, anche se dall’altra parte rullano i tamburi della Jihad estremista». E il deputato del Pd Emanuele Fiano: «Il centrodestra? Sanno di non poter vincere al primo turno e che una sconfitta a Milano sarebbe una botta tremenda per il premier».


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