“Il Paese del premier giocherellone incognita per la stabilità  dell’euro”

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Il parallelo è del Financial Times, che all’«Italia e al suo premier giocherellone» dedica un commento nell’edizione di ieri. Berlusconi, accusato di aver avuto rapporti sessuali con una minorenne, «scherza di fronte alle telecamere raccontando che, secondo i sondaggi, un terzo delle donne italiane passerebbe una notte con lui, mentre le altre lo rifarebbero volentieri». Ma il Cavaliere, secondo il FT, è il premier perfetto di un Paese che, per la Ue, rappresenta “la balena”, lo scommettitore estremo, per via di un debito così ampio da mettere a rischio il futuro stesso dell’euro. L’Italia, certo, può contare sul fatto che buona parte dei titoli del debito pubblico siano nelle mani dei risparmiatori italiani. Ma se, a fronte dell’aumento dei tassi d’interesse, l’Italia non ce la facesse più? Ogni mezzo punto si traduce in dieci miliardi annui in più. E un salvataggio è impensabile: «L’Italia è troppo grande da salvare». Non rimarrebbe che affondare nell’inflazione, ma quel punto i destini del Bel Paese e del suo premier si dividerebbero: mentre «Berlusconi è nelle mani degli elettori e dei giudici», l’economia italiana in ultima istanza «è nelle mani di obbligazionisti esteri, di banchieri centrali a Francoforte e di politici a Berlino», e questi «potrebbero essere meno clementi del sistema giuridico italiano».


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