by Editore | 5 Aprile 2011 7:13
ROMA – «Per bon ton istituzionale, se si parla di qualcosa che interessa il ministero della Difesa visto che siamo al governo insieme e non fa parte del programma elettorale, è bene discuterne prima con il ministro». Il sottosegretario alla Difesa Guido Crosetto non sbarra la porta all’idea degli eserciti regionali. Ma si capisce che il progetto di legge leghista è tutt’altro che una priorità . E ha bisogno di molti passaggi prima di diventare un provvedimento della maggioranza. «Non mi sognerei mai di presentare una norma firmata da tutto il Pdl sul ministero dell’Interno senza aver prima stabilito un filo diretto con Maroni». È una bocciatura definitiva? «Parlando di eserciti credo che la Lega faccia una semplificazione semantica. Forse vuole riferirsi a una riserva selezionata, una struttura non armata». Loro scrivono nella proposta “eserciti regionali”. «Non può esistere una duplicazione rispetto alle forze armate e alle forze dell’ordine. È un’idea intelligente se si pensa a un corpo addestrato a determinati tipi di attività . È utile se si tratta di una protezione civile ampliata nei compiti e più militarizzata dal punto di vista dell’organizzazione. Ma senza armi». Quando Bossi evoca i fucili in ogni casa padana non dà molte garanzie su questo punto. «Proprio per evitare speculazioni è necessario tracciare un confine netto tra l’essere armati o meno». È possibile che la Lega usi questa proposta per sviare l’attenzione dal problema degli immigrati? «In ogni proposta politica c’è una doppia motivazione. Quella dell’utilità pubblica e il risvolto politico. L’opposizione non dovrebbe stupirsi. Anche il Pd conduce battaglie non di merito ma solo per non perdere voti nel proprio campo. Basta vedere il suo tasso di antiberlusconismo». Però il Pd ha sostenuto il federalismo. Ora l’idea degli eserciti regionali rischia di essere un boomerang per la Lega. «Non so se sia un boomerang. So però che ho condiviso il percorso del federalismo. Anzi, sono convinto che anche i partiti debbano diventare federali. Ma sono altrettanto convinto che in un Paese federale giustizia, politica estera e Difesa siano competenze intangibili dello stato centrale. Altrimenti si perde qualunque ragione dello stare assieme. Vista l’evoluzione della Lega non mi sembra che voglia questo».
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