“Alt agli aumenti per gli iscritti FIOM”

by Editore | 26 Aprile 2011 7:04

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 La base imprenditoriale intanto, come l’associazione delle aziende metalmeccaniche di Torino (Amma), sta spingendo per convincere Federmeccanica a non tornare indietro dall’ipotesi fino ad ora circolata e cioè di farsi restituire in qualche modo gli aumenti incassati dai lavoratori in base dall’accordo del 2009 che la Fiom non ha firmato. «Noi avremmo preferito non trovarci in questa situazione, peraltro nuova e senza precedenti -precisa il presidente dell’Amma Vincenzo Ilotte -spero si torni al più presto all’unità  sindacale e che valga il principio della democrazia dove la maggioranza assume le decisioni perché altrimenti le aziende diventano ingestibili» . Certo, conclude Ilotte, «questa è la conseguenza dei ricorsi e se la Fiom vuol seguire quella strada deve anche subirne le conseguenze» . Secca la risposta del segretario generale Fiom Maurizio Landini secondo il quale «la strada degli accordi separati non porta da nessuna parte» e diffida Federmeccanica dal blocco degli aumenti «in quanto violerebbe l’articolo 36 della Costituzione» . Insomma per il sindacalista sarebbe un atto «incostituzionale» . «Sarebbe meglio -osserva Landini -aprire il confronto per rifare un contratto unitario, condiviso da tutti i lavoratori e da tutte le organizzazioni sindacali, noi ci siamo assunti l’impegno a presentare nei prossimi mesi la piattaforma» . Ricordiamo che nei giorni scorsi il tribunale di Torino (per l’azienda Bulloneria Barge) e quello di Modena (per la Emmegi, la Maserati, la Rossi, la Glem Gas, la Ferrari, la Case New Holland Italia e la Titan Italia) hanno dato ragione alle istanze Fiom che voleva riconosciuto il mantenimento in vigore dell’accordo unitario siglato nel 2008 (e che scade a fine di quest’anno) nonostante la firma dell’intesa separata del 2009. L’accordo separato del 15 ottobre del 2009 (siglato solo dalla Fim e Uilm) e la conseguenza delle sentenze è che al momento nel mondo dei metalmeccanici sono in vigore due contratti. Solo che quello del 2009, non firmato dalla Fiom, prevede miglioramenti retributivi per circa 1500 euro lordi all’anno che le aziende hanno riconosciuto anche ai lavoratori Fiom in attesa di chiarimenti. «I ricorsi della Fiom si stanno rivelando un boomerang -afferma Giuseppe Farina, segretario generale della Fim-Cisl -non hanno colto l’obiettivo che fosse dichiarato illegittimo il contratto 2009 e l’unico risultato è che i loro iscritti potrebbero non avere più gli aumenti contrattuali» . Una situazione paradossale il cui sbocco più naturale, sul quale sono d’accordo sia i vertici di Federmeccanica sia Landini, sarebbe quello di mettere mano una volta per tutte alla legge sulla rappresentanza che faccia finalmente chiarezza sulla governance in fabbrica. Giuseppe Farina, segretario generale Fim spera che «Federmeccanica non voglia forzare, non mi sembra necessario, il contratto del 2008 scade fra qualche mese e il problema poi non ci sarà  più» .

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