Precari Via libera allo spostamento ma in una sola provincia

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Via libera all’inserimento “a pettine” dei precari della scuola in una provincia a scelta. Questo l’esito dell’incontro tra i tecnici del ministero dell’Istruzione e i sindacati della scuola svoltosi questa mattina. Secondo il resoconto dello Snals nel decreto presentato ai sindacati è previsto “l’inserimento in una sola provincia, a libera scelta del docente. Tale provincia – continua la nota del sindacato – sostituisce completamente la provincia o le province di inserimento nel biennio 2009/11”. Una notizia che i 226 mila precari della scuola inseriti nelle liste provinciali attendevano da tempo e che non mancherà  di alimentare lo scontro tra favorevoli e contrari allo spostamento di provincia.
Sulla questione, a febbraio di quest’anno, era intervenuta la Corte costituzionale  che aveva cassato i commi della legge del 2009 che prevedeva il blocco delle graduatorie ad esaurimento – con possibilità  di aggiornamento del solo punteggio – e la creazione delle cosiddette “code”: graduatorie successive a quelle di merito per coloro che chiedevano la supplenza da altre province. Prima di stabilire il da farsi, viale Trastevere aveva chiesto un parere all’Avvocatura dello Stato che nei giorni scorsi ha fatto sapere  che “con un provvedimento amministrativo non è legittimo e possibile vincolare la permanenza nella provincia di inserimento dei docenti in quanto si sarebbe – senza supporto di una norma primaria (legge) – illegittimamente limitata la mobilità  sul territorio nazionale dei lavoratori”.

Il decreto di aggiornamento delle graduatorie, a questo punto, sarà  emanato i primi di maggio e darà  la possibilità  ai precari di aggiornare il punteggio e spostarsi in una sola provincia a scelta in tutto il territorio nazionale. Ma, sull’ingarbugliata questione che ha fatto registrare la resistenza della Lega all’inserimento “a pettine”, il governo sta pensando anche a una soluzione legislativa “probabile, ma non certa”, spiegano dallo Snals. Lo schema illustrato ai rappresentanti dei lavoratori prevede “l’allungamento della durata delle graduatorie ad esaurimento, attualmente biennali, ad un triennio”, “l’obbligo di permanenza per un quinquennio di effettivo servizio dopo la nomina in ruolo nella provincia” e “lo spostamento permanente del termine delle operazioni di nomina dal 31 luglio al 31 agosto”.

Le modifiche, secondo quanto illustrato dai tecnici del ministero, “dovrebbe servire sia per dare una risposta alle legittime aspettative dei docenti in relazione alla provincia in cui hanno lavorato in questi anni, sia a garantire una ragionevole continuità  di servizio a tutela degli allievi”. Durante l’incontro si è anche parlato di immissioni in ruolo, altro capitolo molto importante per i precari. Il governo sarebbe intenzionato, come chiedono da tempo i sindacati, a coprire tutti i posti attualmente vacanti e disponibili – 30 mila per i docenti e 35 mila per gli Ata (amministrativi, tecnici e ausiliari) – attraverso un piano pluriennale da definire.


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