Portofino, la beffa dell’Unesco il governo dimentica la candidatura

by Sergio Segio | 5 Aprile 2011 18:51

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Si infrange il sogno dell’Unesco, per il Parco di Portofino. È infatti rimasto fuori dalla lista ufficiale delle undici candidature italiane ai siti “patrimonio dell’umanità “, consegnate a Parigi il 31 marzo, dalla commissione nazionale italiana per l’Unesco.
Non ci sta, l’associazione internazionale Amici del Monte di Portofino a vedersi soffiare sotto il naso una candidatura promessa direttamente dall’ex ministro dei Beni Culturali, Sandro Bondi, già  nel 2007 e poi rinnovata durante diversi contatti successivi, spiegano i membri dell’associazione, con il ministero. “Ci sono stati precisi impegni da parte dell’allora ministro, ma anche dall’ente Parco per assicurare un buon esito della pratica – spiega Marco Delpino, dell’associazione Amici Monte di Portofino – invece il ministero ha fatto promesse da marinaio e nessuno, a livello delle istituzioni, dall’Ente Parco alla Regione, ci ha sostenuto”.

“Non è un’occasione perduta, perché la candidatura all’Unesco del Parco di Portofino è ancora in itinere – ribatte il presidente dell’Ente Parco, Francesco Olivari – anzi, il ministero per i Beni culturali ci ha appena chiesto ulteriori integrazioni alla documentazione inviata, stiamo lavorando con la Regione per raggiungere questo importante obiettivo”. Anche l’assessore regionale all’Ambiente, Renata Briano, indica come il lavoro sia intenso proprio per portare il Parco di Portofino nell’empireo mondiale dell’Unesco e strappare il quarto sito “patrimonio dell’umanità  per la Liguria (oltre il sistema dei Palazzi dei Rolli, a Genova, le Cinque Terre e le isole Palmaria, Tino e Tinetto): “Vogliamo fortemente portare avanti la candidatura, anche se la rivalità  con altri siti italiani è forte – dice Briano – e sono disponibile a incontrare l’associazione Amici del Monte di Portofino”.

Nel mirino della stessa associazione, poi, c’è la nuova norma che impone la riduzione dei consiglieri dell’ente Parco da quindici a cinque: “Ci saranno i sindaci dei tre comuni del territorio – attacca Delpino – un rappresentante della Regione e un, non ben definito, “soggetto sul territorio”: l’Università  uscirà  dal Consiglio, così come le associazioni che si battono per la cultura dell’ambiente. Vedremo un bell’imprenditore edile seduto nel Consiglio dell’ente?”.

Il presidente del Parco, Olivari, è d’accordo, ma solo fino a un certo punto: “È grave una riduzione così pesante dei membri del consiglio, anche perché il gettone di presenza si aggira sui trenta euro lordi, quindi il risparmio è nullo ed è grave che l’Università  non sieda più nell’assemblea. Però, proprio oggi (ieri, ndr) il Consiglio non si è potuto riunire perché, come talvolta accade, è mancato il numero legale: è giusto chiedere posti in Consiglio, è però doveroso occuparli quando è richiesto”.

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