Mineo, Centro Astalli di Catania: “Situazione di abbandono totale”

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ROMA – Per i migranti e i richiedenti asilo che si trovano nel villaggio di Mineo serve “un intervento più istituzionale, più serio, che tenga conto dei diritti ampiamente disattesi”. È quanto afferma Elvira Iovino, responsabile della sede del Centro Astalli di Catania che torna a denunciare non solo le condizioni di vita degli immigrati accolti nel Residence degli Aranci, ma anche le mancate risposte dei Prefetti di Catania e Palermo alla richiesta di una convocazione urgente del Consiglio territoriale per l’immigrazione di Catania, chiesto a gran voce anche dall’Arci, Asgi, Cir e Caritas. Secondo Iovino, i migranti presenti nella struttura vivono in una “situazione di abbandono totale”. “Stiamo tentando di ottenere una navetta che dal villaggio possa portarli a Catania – spiega Iovino – e che metta queste persone nelle condizioni di venire da noi. Chiediamo che possano avere anche un minimo sussidio, previsto nella convenzione, per poter fare una ricarica telefonica, per poter chiamare se ne hanno bisogno, saranno neanche 5 euro al giorno. Poi dovrebbero avere anche la tessera dell’autobus” e invece, secondo quanto afferma Iovino, non c’è nulla di tutto questo.

“Sono in uno stato di abbandono totale – racconta Iovino -. Alcune persone hanno detto che non avevano neanche gli assorbenti igienici. Abbiamo sentito cose pazzesche che non abbiamo potuto verificare. Per questo stiamo chiedendo di entrare nella struttura per vedere le reali condizioni”. Anche su quest’altra vicenda, aggiunge Iovino, c’è il silenzio assoluto delle istituzioni. Ad una richiesta scritta inviata il 22 marzo non è seguita alcuna risposta e il centro di Mineo resta ancora zona offlimits per i volontari dei Gesuiti. Altra situazione fuori controllo è quella del  Palazzo delle Poste di Viale Africa a Catania, dove si rifugiano alcuni dei migranti che si sono allontanati dal centro di Mineo. Secondo una testimonianza di un volontario del Centro Astalli, si tratta di una struttura che “le istituzioni hanno deciso di ignorare strategicamente”, dove tra gli occupanti ci sarebbero anche delle minori. “In quel palazzo ci sono delle minori donne – ha spiegato Iovino -, sono ragazze eritree. Le abbiamo avute a scuola di italiano accompagnate dall’associazione presso cui dormivano. Sono scappate e sappiamo che ora dormono in quel palazzo”.

 

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