Marcorè conduce il Primo Maggio “Parole d’ordine: patria e lavoro”

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ROMA – Neri Marcorè sarà  il conduttore del «concertone» del Primo Maggio in piazza San Giovanni a Roma, organizzato da Cgil Cisl e Uil in occasione della Festa del Lavoro. Ancora una volta un attore si misura con il fronte del palco per eccellenza (da oltre vent’anni l’evento viene seguito da più di mezzo milione di persone in piazza, senza contare l’audience televisiva della diretta su RaiTre). Ma in realtà  da tempo Marcorè si confronta con la musica, a partire dai concerti che sta tenendo insieme a Luca Barbarossa. Che rapporto ha con la musica? «La musica è una delle gioie più inspiegabili. Suonare regala una grande felicità , soprattutto in più persone. Ma professionalmente per me si è aperta prima la porta della recitazione». Fin quando… «Fino all’imitazione in tv di Ligabue, in cui trasversalmente ho potuto appagare anche il mio istinto musicale. Luciano l’avevo incontrato 15 anni fa: venne ospite a un programma della Dandini. Mi permisi di correggergli l’accento di una parola della canzone dei Rolling Stones che doveva cantare (You can’t always get what you want). Quando lo incontro ancora me lo ricorda…. Poi è arrivata l’avventura con Barbarossa, in cui ci scambiamo i ruoli: io canto, lui recita». Al concerto, oltre a Ennio Morricone, ci saranno Gino Paoli che canterà  Va’ pensiero, Daniele Silvestri, Caparezza… Ha pensato a qualcosa di speciale? «Il Va’ pensiero andrà  sgombrato dai pregiudizi e dalle recenti strumentalizzazioni, per riconsegnarlo al suo valore assoluto di capolavoro operistico. E mi incuriosiscono le orchestrazioni sinfoniche degli artisti rock. Ma prima di tutto sarà  bandito l’ecco a voi». Quali le parole chiave di quest’anno? «La patria, la storia, il lavoro… C’è troppo precariato e poca dignità  nel lavoro. L’Italia offre sempre meno prospettive ai giovani. Un altro spunto sarà  l’identità  italiana nella ricorrenza dei 150 anni dell’unità . Un valore che andrebbe espresso anche nei confronti di chi arriva a Lampedusa». Il concertone di Roma mantiene un clima unitario, ma altrove le celebrazioni vedono Cgil, Cisl e Uil separate. Che ne pensa? «Siamo in una situazione sociale molto tesa, ci sono molte cose da risolvere tra imprenditori e lavoratori. Tra crisi e globalizzazione le questioni si sono moltiplicate. E sono diversi gli approcci dal punto di vista sindacale: strade che solo il tempo dirà  se sono giuste o sbagliate. Ma di sicuro è necessario ritrovare l’unità : solo così si è più forti e autorevoli». Dopo il film Tous les soleils appena uscito in Francia, farà  la parte di un centurione romano nel nuovo Asterix. Si trova bene a lavorare in Francia? «Per fortuna ho fatto la scuola interpreti… In Francia il clima è stato ottimo, come mi sono trovato benissimo per un piccolo ruolo in The tourist con Angelina Jolie. Poi toccherà  alla Spagna: mi hanno chiamato per una parte in Come stelle cadenti di Anna di Francisca».


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