«Ingresso vietato agli immigrati» Il cartello in un bar a Roma
È un pomeriggio del 2 aprile 2011, spiega l’avvocato Giacinto Canzona, quando Abdul Bouja, 45 anni, di origine marocchina ma da anni residente in Italia con regolare permesso di soggiorno e regolare contratto di lavoro, si reca in un noto bar tabacchi del quartiere Montesacro a Roma per acquistare delle sigarette e prendere un caffè. E qui rimane folgorato da un cartello posto accanto all’ingresso del locale vicino all’insegna con la seguente scritta: «Vietato l’ingresso agli animali ed agli immigrati. La direzione».
Indignato, entra nel locale e chiede spiegazioni al barista il quale gli risponde che questo è quanto ha deciso il titolare dell’esercizio commerciale, a causa di problemi avuti in passato con alcuni extracomunitari che si erano ubriacati all’interno del bar, ubriacature sfociate in risse. Comunque – aggiunge il barista – lui è un semplice dipendente e non vuole avere problemi.
Abdul senza acquistare nulla esce dal locale e scatta alcune foto con il suo telefonino all’insegna. Ora dopo aver esibito le foto al proprio legale, l’avvocato Giacinto Canzona, ha dato mandato allo stesso per valutare una eventuale azione legale contro il titolare dell’esercizio commerciale per un fatto che ritiene «altamente discriminatorio per sé e per tutti quelli stranieri che hanno un regolare permesso di soggiorno e che con il loro lavoro contribuiscono alla ricchezza nazionale».
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