L’Europa dice no alla proposta italiana «Non ci faremo carico dei clandestini»

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LUSSEMBURGO— L’Italia resta isolata in Europa sulla politica comune contro l’immigrazione illegale e reagisce minacciando una frattura senza precedenti con l’Unione europea. Il Consiglio dei ministri della Giustizia e degli Interni dell’Ue, a Lussemburgo, ha bocciato la proposta italiana di ripartire nei 27 Paesi membri le masse di clandestini in arrivo a Lampedusa e sulle coste del Mezzogiorno dal Nord Africa. E il ministro leghista degli Interni Roberto Maroni, al termine della riunione dai toni accesi, ha espresso delusione e irritazione per la mancata solidarietà  e per l’isolamento dell’Italia con dure dichiarazioni di protesta. Maroni ha messo addirittura in discussione la partecipazione italiana all’Ue con un provocatorio «meglio soli che male accompagnati» . Il presidente di turno del Consiglio, il ministro ungherese Sà¡ndor Pintér, ha chiarito che Maroni ha sostanzialmente approvato le conclusioni concordate per la gestione dell’immigrazione dal Nord Africa, che richiedevano il consenso di tutti i 27 Paesi membri per passare, aggiungendo solo la riserva «non sono soddisfatto» . Ma al governo Berlusconi non bastano misure come un contenuto aumento dei fondi d’emergenza e l’organizzazione di pattugliamenti congiunti tra i Paesi per frenare gli arrivi via mare. Maroni voleva una manifestazione concreta di solidarietà  con la disponibilità  ad affrontare insieme l’emergenza smistando nei Paesi membri i clandestini sbarcati in Italia soprattutto dalla Tunisia e dalla Libia. Il ministro leghista chiedeva principalmente l’attivazione della direttiva 55 varata dall’Ue per affrontare esodi eccezionali di profughi. L’opposizione nel Consiglio, guidata dal ministro degli Interni francese Claude Guéant e dal suo collega tedesco Hans-Peter Friedrich, è stata compatta e senza mediazioni. In sostanza solo da Malta è arrivato qualche appoggio a Maroni. Guéant ha annunciato «controlli frequenti e severi» , nel rispetto formale dell’accordo di Schengen (che ha eliminato i controlli alle frontiere), per impedire l’arrivo in Francia di immigrati illegali provenienti dall’Italia, dove eventualmente verranno subito rimandati. Friedrich è stato drastico sostenendo che «23 mila profughi non sono un problema» in relazione alla popolazione dell’Italia. Il commissario Ue per gli Interni, la svedese Cecilia Malmstrà¶m, ha confermato come «prematura» l’attivazione della direttiva 55 perché «è nata per il Kosovo, quindi per centinaia di migliaia di profughi, e non siamo ancora a questo punto» . Al ministro leghista è stato suggerito di concludere accordi bilaterali più efficaci con la Tunisia per bloccare all’origine il traffico di esseri umani. Maroni ha affermato che nessuno dei ministri ha considerato «contrari alle norme europee e a Schengen» i permessi temporanei rilasciati agli immigrati sbarcati in Italia dal Nord Africa. L’ha definita «l’unica nota positiva» della riunione, che oggi prosegue su altri temi con i ministri della Giustizia (è previsto l’arrivo di Angelino Alfano). Sempre a Lussemburgo oggi è in programma il Consiglio dei ministri degli Esteri Ue, dove ha confermato la presenza Franco Frattini. Il responsabile della Farnesina dovrà  gestire le conseguenze politico-diplomatiche tra i 27 della dura presa di posizione di Maroni in vista del consiglio straordinario sull’immigrazione, fissato a Bruxelles per il 12 maggio prossimo. Frattini potrebbe confermare lo strappo con l’Ue radicalizzando la protesta di Roma. Ma potrebbe anche accogliere gli inviti informali della Commissione europea e di altri Paesi interessati a fronteggiare le emergenze nel Mediterraneo (soprattutto Spagna, Grecia, Portogallo) ad abbassare i toni ed esplorare le soluzioni di compromesso tipiche dell’Ue. Nel mese che manca al consiglio straordinario, molto dipenderà  però dall’intensità  e dalle dimensioni degli arrivi di clandestini in Italia dal Nord Africa.


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