Le ragazze-madri scelgono Berlino “Ecco perché è la nostra città “

by Editore | 20 Aprile 2011 6:16

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BERLINO – Le incontri a far la spesa, cariche di buste gonfie e con la carrozzina, e nessuno al fianco. Le incroci al semaforo, sono al volante col volto teso. Sono le eroine sconosciute della vivace, postmoderna Berlino: le ragazze-madri. Vivono di corsa, si dividono tra lavoro e figli, metà  di loro riceve poco o nulla in alimenti e aiuti dal padre. Le più povere le salva il welfare. Sono in tante, sempre più numerose: un terzo delle mamme berlinesi tira avanti senza l’aiuto del marito o del compagno. È una realtà  nascosta e dura della vivace città -laboratorio, e le pone nuove sfide. Ma al tempo stesso, è anche un nuovo volto della normalità  quotidiana, una parte vivace e coraggiosa della città , che ce la fa e va avanti nella vita stringendo i denti ogni giorno. «Le mamme single non sono considerate di per sé, in generale, come un gruppo sociale gravato di problemi, spiega Martina Krahl, esponente del Landesverband alleinerziehender Muetter und Vaeter, l’associazione cittadina dei genitori soli. «A Berlino», spiega, «vivono molte donne che hanno deciso di preferire il ruolo di ragazza-madre», hanno scelto di crescere i figli da sole anziché in conflitto permanente con un partner con cui nulla funziona più. Berlino insomma non è solo la città  sognata dai turisti giovani di tutto il mondo: è anche una capitale mondiale delle ragazze-madri. I dati fotografano realtà  estreme. A Berlino, vivono in totale circa 430mila nuclei familiari. Di questi oltre un terzo, cioè 150mila, sono composti da genitori soli. Di cui le ragazze madri sono l’89 per cento, la stragrande maggioranza: 134mila. I ragazzi-padri sono appena l’11 per cento restante. Trend in aumento: l’anno scorso, rispetto al 2009, le precise anagrafi della città  e dei suoi servizi di welfare hanno contato 15mila mamme sole in più. Sembra paradossale, ma proprio una metropoli vivace, bella e vivibile come Berlino non è l’ambiente ideale per la garanzia d’una famiglia che duri. Oltre metà  dei matrimoni, nell’ex città  del Muro, falliscono dopo pochi anni. E almeno metà  dei padri che fanno le valigie e vanno via pagano raramente o mai gli alimenti. «In una grande città  come Berlino le ragazze-madri affrontano meno pregiudizi ostili che non in provincia», dice lo psicologo Thomas Kornbichler. Molti piccoli berlinesi apprendono vita e mondo con un genitore solo: 378 mila bambini vivono nella capitale con genitori sposati, 73mila con coppie di fatto, e ben 209mila con uno solo dei genitori, il più delle volte mamma, appunto. Non è sempre facile: è dura farsi assumere quando il datore di lavoro sa che hai uno o più bimbi da accudire a casa, è più difficile riscuotere abbastanza fiducia da prendere un appartamento in affitto. Le ragazze madri stringono i denti, e vanno avanti. Non è nemmeno raro che, nella moda, nei media o in altre realtà  di lavoro, s’impongano e facciano carriera. Eroine nascoste, su cui spesso in ogni ambiente e fascia di reddito il mondo circostante chiude gli occhi. La vita dura nella grande città  non è più quella della Londra di Dickens o della Berlino di Weimar narrata da Doeblin o da Zille, ma colpisce ancora. Specie l’altra metà  del cielo.

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