Le famiglie numerose riducono i consumi del 10%

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MILANO – Negli ultimi due anni, le famiglie con due o più figli hanno ridotto i consumi del 10%; un taglio dei budget familiari di cui hanno risentito circa 7,5 milioni di minori in tutto il Paese. La crisi ha messo in difficoltà  soprattutto chi vive nelle aree urbane e deve far fronte a spese non comprimibili come l’affitto, l’alimentazione e i trasporti “che sui redditi medio-bassi coprono più di metà  della spesa”, commenta Luigi Campiglio, docente di economia politica all’Università  Cattolica di Milano, citando fonti della Banca d’Italia che questa mattina è intervenuto al convegno “La ricchezza delle famiglie.. in tempi di crisi” che si è svolta oggi in Cattolica.

Chi deve tagliare per arrivare a fine mese riduce le spese destinate al tempo libero, all’istruzione e alla formazione andando a incidere sulle competenze e soprattutto sulle qualità  delle generazioni future. “Il rischio è di trovarci di fronte all’ennesima generazione perduta -commenta Campiglio- occorre investire sulle giovani generazioni anche per far fronte all’invecchiamento della popolazione”. Attualmente però l’Italia spende l’1,1% del pil per la famiglia. Ben al di sotto di quanto fanno Francia e Germania (che oscillano intorno al 3%).

Ma nella situazione di crisi che stiamo attraversando occorre invece investire risorse economiche sulle famiglie. Anche per uscire al più presto dalla crisi. “Una nucleo stabile, non travagliato sul piano professionale e del lavoro può diventare motore di sviluppo: può dedicare più attenzione e risorse ai figli, aiutandoli ad acquisire tenacia, fiducia in sé stessi, la disponibilità  a imparare dai propri errori”, spiega Campiglio sottolineando come queste caratteristiche vengano veicolate essenzialmente dalla famiglia. “Gli studi ci dicono che questi elementi del carattere vengono presi in considerazione dal mercato e dalle aziende, almeno quanto la formazione”, puntualizza il docente.

Il ruolo essenziale delle famiglie, dunque, è quello di far crescere una nuova generazione che diventi la ricchezza della società , servono però investimenti coraggiosi di lungo periodo: “E’ un compito che possono svolgere solo le famiglie, ma guai a lasciarle sole -ammonisce Eugenia Scabini, docente di psicologia sociale all’Università  Cattolica-. Occorre un cambiamento della politica, servono investimenti”. (is)

 

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