Lampedusa, strage in mare. “Aprire canali umanitari per salvare chi fugge”

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ROMA – “Davanti all’ennesimo naufragio di migranti che sembra indignare sempre meno persone è necessario prendere provvedimenti immediati. Urge aprire canali umanitari che assicurino la possibilità  di chiedere asilo a chi fugge da guerre e persecuzioni. È l’unico modo per impedire tragedie come quella che la scorsa notte si è consumata a largo di Lampedusa”. Così P. Giovanni La Manna (presidente del Centro Astalli – Servizio dei Gesuiti per i rifugiati in Italia) commenta le tragiche notizie che si apprendono in queste ore riguardo all’imbarcazione naufragata, lo scorsa notte, in acque maltesi, con a bordo 300 persone.

“In particolare – continua – è necessario garantire un efficiente sistema di soccorso in mare, anche in acque internazionali, nel rispetto di uno dei più antichi principi del diritto della navigazione, per cui i naufraghi vanno in ogni caso portati in salvo”.  Riprendendo una recente posizione del Tavolo Asilo, il Centro Astalli chiede ancora una volta che venga “evitata tassativamente ogni operazione di contrasto e respingimento in mare degli arrivi. Una simile ipotesi infatti – conclude La Manna – costituisce una scelta foriera di tragedie al pari dell’ignobile traffico di uomini, donne e bambini gestito da trafficanti senza scrupoli che espongono vite umane ai pericoli del mare, su imbarcazioni fatiscenti e assolutamente inadatte al trasporto di persone”.  

 

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