Lampedusa, strage in mare. “Aprire canali umanitari per salvare chi fugge”
ROMA – “Davanti all’ennesimo naufragio di migranti che sembra indignare sempre meno persone è necessario prendere provvedimenti immediati. Urge aprire canali umanitari che assicurino la possibilità di chiedere asilo a chi fugge da guerre e persecuzioni. È l’unico modo per impedire tragedie come quella che la scorsa notte si è consumata a largo di Lampedusa”. Così P. Giovanni La Manna (presidente del Centro Astalli – Servizio dei Gesuiti per i rifugiati in Italia) commenta le tragiche notizie che si apprendono in queste ore riguardo all’imbarcazione naufragata, lo scorsa notte, in acque maltesi, con a bordo 300 persone.
“In particolare – continua – è necessario garantire un efficiente sistema di soccorso in mare, anche in acque internazionali, nel rispetto di uno dei più antichi principi del diritto della navigazione, per cui i naufraghi vanno in ogni caso portati in salvo”. Riprendendo una recente posizione del Tavolo Asilo, il Centro Astalli chiede ancora una volta che venga “evitata tassativamente ogni operazione di contrasto e respingimento in mare degli arrivi. Una simile ipotesi infatti – conclude La Manna – costituisce una scelta foriera di tragedie al pari dell’ignobile traffico di uomini, donne e bambini gestito da trafficanti senza scrupoli che espongono vite umane ai pericoli del mare, su imbarcazioni fatiscenti e assolutamente inadatte al trasporto di persone”.
© Copyright Redattore Sociale
Related Articles
Migranti. Il Regno Unito di Boris Johnson “delocalizza” in Ruanda
Accordo con Kingal: 120 milioni di sterline per prendere migliaia di persone. La Royal Navy controllerà il Canale della Manica. Preoccupate le associazioni umanitarie che denunciano abusi subiti dai richiedenti asilo, la Croce rossa parla di «un costo finanziario e umano considerevole»
In Italia 6,7 milioni di donne vittime di abusi. Per 1 su 7 l’autore è il partner
A livello mondiale oltre una donna su tre subisce nel corso della propria vita qualche forma di violenza. I dati dell’Oms presentati dall’O.N.Da: basso il numero di denunce, la violenza spesso passa sotto silenzio. “Problema di dimensioni epidemiche”
Odio e razzismo, un’Italia in cui non ci riconosciamo più
Esiste un mondo di persone, associazioni, ong che non si riconoscono più nell’Italia che attacca e insulta le Organizzazioni non governative, la presidente della Camera Laura Boldrini, Roberto Saviano o Christian Raimo