La Francia replica alla Ue: legittimi i nostri respingimenti
PARIGI — La Francia risponde alla critiche di Bruxelles, e contrattacca. Ieri il ministro dell’Interno Claude Guéant ha scritto una lettera alla commissaria europea per l’Immigrazione, la svedese Cécilia Malmstrà¶m, per affermare che i respingimenti dei clandestini tunisini alla frontiera di Ventimiglia sono regolari, aggiungendo poi che «la Francia attende, come molti altri in Europa, delle proposte e un’azione vigorosa da parte della Commissione» . Almeno una quarantina di clandestini tunisini vengono intercettati ogni giorno dalle forze dell’ordine francesi nella regione delle Alpes-Maritimes, e ricondotti a Ventimiglia. A conferma di una tensione crescente, ieri pomeriggio ci sono stati scontri nella cittadina ligure quando, durante un corteo di protesta degli immigrati, un gruppo si è staccato per raggiungere il consolato francese, bersagliato con uova, monetine e bottigliette. La polizia italiana, in tenuta antisommossa, è stata costretta a intervenire con una carica. La Francia ripete che la sua gestione della crisi è corretta, e che è l’Europa a dovere offrire soluzioni. Nel corso di una conferenza stampa a Bruxelles, venerdì, la commissaria Malmstrà¶m aveva contestato in primo luogo l’intensificazione dei controlli d’identità francesi mirati a bloccare gli immigrati irregolari, sostenendo poi che il rinvio in Italia violava il trattato di Schengen. Dopo che il primo ministro Franà§ois Fillon ha difeso la politica di Parigi chiarendo che «la Francia non ha chiuso la frontiera di Ventimiglia» , ieri il ministro Guéant si è detto «stupito» dalle osservazioni della commissaria, e ha espresso alla Malmstrà¶m «la sua sorpresa per le dichiarazioni che mettono in discussione la legittimità delle espulsioni degli stranieri in situazione irregolare» . Il governo francese è sicuro di essere nel giusto e di applicare correttamente il Trattato di Schengen, che prevede il rimpatrio dei clandestini attraverso il Paese usato per entrare in Europa: un tunisino sbarcato sulle coste italiane e fermato poi in Francia, secondo Parigi, deve tornare in Tunisia passando per l’Italia. Guéant assicura che «anche i controlli operati al confine, nella fascia di 20 chilometri lungo la frontiera interiore, sono conformi al diritto europeo» . Non è la prima volta che la Francia viene criticata duramente da una commissaria europea: lo scorso settembre, quando la lussemburghese Viviane Reding evocò il nazismo e Vichy a proposito degli sgomberi dei campi Rom, il presidente Nicolas Sarkozy reagì con indignazione e la Francia non subì le sanzioni minacciate dalla Commissione. Stavolta, Parigi risponde alle accuse attaccando Bruxelles per avere lasciato i singoli Paesi alle prese con l’emergenza clandestini, in primo luogo l’Italia e poi la Francia. L’assenza dell’Europa è al centro anche delle osservazioni dell’arcivescovo di Genova e presidente della Cei, cardinale Angelo Bagnasco: «Il problema dei migranti è un problema europeo. L’Italia non deve essere lasciata sola ad affrontare l’emergenza» . Bagnasco ha annunciato ieri che i vescovi di tutto il continente stanno preparando una dichiarazione «per richiamare l’Europa alle sue responsabilità . L’Ue deve agire, se non vuole essere solo un nome» . «L’Europa è in debito verso l’Africa — ha aggiunto il cardinale —, ed è necessario che questo debito venga soddisfatto nel modo più efficace possibile» . Il presidente della Cei non nasconde le difficoltà del momento: la necessità di distinguere tra rifugiati e clandestini, tra chi ha un reale bisogno di fuggire da miseria e chi potrebbe approfittare della situazione «Mi rendo conto — ha concluso Bagnasco— che in questi giorni drammatici è impossibile valutare le posizioni dei singoli. La situazione dei Paesi del Nord Africa va letta con intelligenza, coraggio e determinazione» .
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