Istat: nel 2010 disoccupazione in aumento rispetto 2009

by Sergio Segio | 1 Aprile 2011 10:33

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Tra il 2009 e il 2010 “l’occupazione italiana cala di 336.000 unita’, con un tasso di occupazione in discesa dal 56,9% al 56,3%. L’occupazione straniera aumenta di 183.000 unita’, ma il tasso di occupazione scende dal 64,5% al 63,1% (dal 77,7% al 76,2% per gli uomini e dal 52,1% al 50,9 % per le donne)”. Invece il tasso di occupazione complessivo “si attesta al 56,9% (era pari al 57,5% nel 2009)”.

A livello territoriale, alla riduzione dell’indicatore nel Nord e nel Centro si accompagna “la nuova significativa flessione nel Mezzogiorno. Alla sensibile discesa (-1%, pari a -167.000 unita’) dell’occupazione dipendente si contrappone il lieve incremento di quella indipendente (+0,2%, pari a 14.000 unita’). Il calo su base annua dei dipendenti e’ dovuto alla discesa dell’occupazione a tempo indeterminato (-1,3%, pari a -197.000 unita’)”. Il numero dei disoccupati “e’ aumentato su base annua dell’8,1% (+158.000 unita’), soprattutto a causa della forte crescita registrata nella prima parte del 2010. L’incremento interessa piu’ estesamente le regioni settentrionali e, in sei casi su dieci, e’ dovuto a quanti hanno perso il lavoro”. La crescita riguarda entrambe le componenti di genere “(dal 6,8% al 7,6% per gli uomini; dal 9,3% al 9,8% per le donne) ed appare concentrato soprattutto nel Mezzogiorno”.

Lavoratori stranieri. “Il tasso di disoccupazione aumenta per la componente straniera, passando dall’11,2% del 2009 all’11,6% del 2010. Il tasso di disoccupazione giovanile cresce di 2,4 punti percentuali, portandosi, nella media del 2010, al 27,8%, con un massimo del 40,6% per le donne residenti nel Mezzogiorno”.

Il numero degli inattivi “tra 15 e 64 anni continua a espandersi (+0,9%, pari a 136.000 unita’ in piu’ rispetto al 2009). La crescita della componente maschile dell’inattivita’ (+90.000 unita’) e’ piu’ ampia nel Mezzogiorno; quella della componente femminile (+46.000 unita’) interessa soprattutto il Centro”. Tra gli inattivi cresce soprattutto “il numero di quanti cercano lavoro non attivamente (+7,7%, pari a 105.000 unita’). I fenomeni di scoraggiamento in senso stretto e l’attesa degli esiti di passate azioni di ricerca di lavoro motivano la crescita del numero degli inattivi. Il tasso di inattivita’ si attesta al 37,8%, due decimi di punto in piu’ rispetto a un anno prima”.

A livello territoriale, “alla sostanziale stabilita’ del Nord si contrappone la moderata crescita del Centro e del Mezzogiorno. In tale area, il tasso di inattivita’ raggiunge nella media 2010 il 34,4% per gli uomini e il 63,7% per le donne”.

Ma l’Istat diffonde anche i dati relativi a febbraio 2011. In questo periodo “gli occupati sono 22.814.000 unita’, in aumento dello 0,1% (17 mila unita’) rispetto a gennaio 2011”. Nel confronto con l’anno precedente “l’occupazione e’ in calo dello 0,3% (-65 mila unita’). La diminuzione riguarda la sola componente maschile”. Invece “il tasso di occupazione e’ pari al 56,7%, invariato rispetto a gennaio e in calo di 0,3 punti rispetto a febbraio 2010. Il numero dei disoccupati, pari a 2.088.000, registra una diminuzione del 2% (-43 mila unita’) rispetto a gennaio. Sia la componente maschile sia quella femminile risultano in flessione. Su base annua la diminuzione del numero di disoccupati e’ dell’1% (-21 mila unita’)”. Il tasso di disoccupazione “si attesta all’8,4% con una diminuzione di 0,2 punti percentuali rispetto a gennaio e di 0,1 punti su base annua”.

L’Istat, poi, evidenzia che “il tasso di disoccupazione giovanile scende al 28,1% con una diminuzione congiunturale di 1,3 punti percentuali. Gli inattivi tra i 15 e i 64 anni aumentano dello 0,1% (21 mila unita’) rispetto al mese precedente. Il tasso di inattivita’, dopo la crescita dei tre mesi precedenti, resta stabile al 38%”.

(DIRE)

 

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