by Sergio Segio | 12 Aprile 2011 11:42
MILANO – Un incidente nella raffineria della Saras a Sarroch, in Sardegna, ha causato la morte di un operaio mentre altri due sono in gravi condizioni. La vittima si chiamava Pierpaolo Pulvirenti, trentenne, originario della Sicilia, dipendente di una ditta appaltatrice. Un altro grave incidente nello stesso stabilimento si era verificato nel maggio del 2009: in quell’occasione persero la vita tre persone.
L’INCIDENTE – L’infortunio è avvenuto all’interno di un impianto, chiamato Dea, utilizzato per il lavaggio dell’ossido di zolfo. Soccorso dopo esser stato investito da idrogeno solforato mentre effettuava alcuni lavori di manutenzione e pulizia, Pulvirenti ha accusato oltre all’intossicazione anche un arresto cardiaco. Era stato rianimato nel Reparto di Rianimazione dell’ospedale SS. Trinità di Cagliari dove era stato ricoverato e dove è deceduto. Un secondo operaio è in prognosi riservata a causa dell’intossicazione mentre un terzo si è ferito cadendo da una scala mentre cercava di aiutare i compagni.
STOP AL LAVORO – Alla notizia del decesso, gli operai della raffineria hanno deciso di entrare in sciopero. Già al primo turno i lavoratori hanno incrociato le braccia dando vita ad una manifestazione di protesta. Gli ingressi all’impianto petrolchimico sono rimasti sbarrati per maestranze e dirigenti. Il segretario confederale nazionale della Cgil, Vincenzo Scudiere, sottoline ache «la dinamica sembra ripetersi perchè, a quanto apprendiamo, il lavoratore, morto poi nella notte, effettuava un’operazione di pulitura in un sito che pare non fosse stato bonificato». «Il ripetersi di questi incidenti – ha aggiunto Scudiere – mette in evidenza i gravi ritardi sul versante delle azioni da compiere per la prevenzione e il controllo degli appalti nei siti confinati. La Cgil si stringe al dolore della famiglia, condivide la scelta delle otto ore di sciopero degli operai della Saras e chiede al Ministro l’emanazione immediata del decreto legge sui siti confinati, le cui linee sono già state condivise e concordate nella Commissione consultiva su salute e sicurezza».
L’INCHIESTA – Un fascicolo contro ignoti per omicidio colposo è stato aperto questa mattina dal sostituto procuratore della Repubblica presso il Tribunale di Cagliari, Alessandro Pili. Sul fatto indagano i carabinieri che durante la notte hanno sentito i due colleghi del giovane siciliano morto nell’ incidente e che sono rimasti per tutto il tempo davanti alla sala di Rianimazione, nell’ospedale Santissima Trinità di Cagliari, a vegliare il loro amico e compagno di lavoro. Uno dei due ha pregato incessantemente sino all’alba. Intanto il magistrato nelle prossime ore potrebbe incaricare il medico legale che dovrà effettuare l’autopsia sul corpo di Pierpaolo Pulvirenti. Ma si attende che vengano informati i parenti i quali potranno indicare anche loro un perito.
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