In Emilia Romagna famiglie sempre più anziane e instabili

Loading

BOLOGNA – Sempre più anziane, piccole e instabili: così si presenteranno nel prossimo futuro le famiglie italiane. Che saranno anche sempre più differenziate, dalla famiglia “lunga”, in cui i figli rimangono in casa anche da grandi, a quelle che invece non fanno bambini. Come dovrà  comportarsi la politica per sostenerle? Se ne parla a Bologna nel seminario “La famiglia. Per una società  più solidale”, organizzato dal Forum delle associazioni familiari dell’Emilia Romagna. Il dato di partenza è il paradosso di un paese dove la famiglia è “sacra”, ma anche dimenticata dalle istituzioni. “L’Italia destina alla spesa per maternità  e famiglia poco più dell’1% del Pil, la quota più bassa tra i paesi avanzati dell’Unione Europea”, spiega Stefano Zamagni, presidente dell’Agenzia per le onlus. Che spiega anche quali sono le priorità  nelle politiche per la famiglia: “L’ambito dove occorre intervenire con urgenza è quello propriamente fiscale – spiega –, ma il vero pilastro di una legislazione della famiglia è la possibilità  di conciliare tempi di vita e tempi di vita familiare”.

Fisco e tempi di lavoro sono appunto i due ambiti dove si concentrano i progetti avviati in Emilia Romagna. Il comune di Parma (nel 2007) e la provincia di Piacenza (2010) hanno creato un’Agenzia per la famiglia dove sperimentare le buone pratiche. Per quanto riguarda il fisco, dal 2008 a Parma si sono avviati alcuni interventi a favore delle famiglie numerose: si va dalle agevolazioni per il trasporto pubblico a quelle per i servizi per l’infanzia. Nel 2009 l’agenzia parmense ha messo a punto il Quoziente Parma, un coefficiente correttivo del’Isee che rimodula le tariffe comunali in modo da renderle più eque per le famiglie. La sperimentazione è partita nei centri estivi e nei nidi d’infanzia, ma progressivamente sarà  estesa agli altri servizi.

Sulla conciliazioni tempi di vita e tempi di lavoro si lavora invece a Bologna, dove il comune mette a disposizione un contributo da 2.700 a 3 mila euro per i genitori che si avvalgono del congedo parentale nel primo anno di vita del figlio. Nel 2010 i contributi erogati sono stati 241 (a fronte di 298 domande) comprendo il 10% dei nuovi nati. Un contributo analogo è previsto anche a Parma, mentre la provincia di Piacenza sta lavorando per attivare il servizio di Tagesmutter (“madre di giorno”). Le buone pratiche esistono, quindi, “ma non bisogna dimenticare – spiega la sociologa Paola Di Nicola (Università  di Verona) – che le sperimentazioni avvengono nelle regioni ricche: nel contesto nazionale il lavoro di cura che una famiglia si assume rimane un fattore di povertà ”. (ps)

 

© Copyright Redattore Sociale


Related Articles

L’Antitrust condanna Apple e Samsung per l’obsolescenza programmata

Loading

L’antitrust ha condannato le due compagnie a pagare multe milionarie per aver rilasciato aggiornamenti dei software che hanno mandato in tilt gli smartphone più vecchi

Case, versamenti, stipendi fissi Il manuale delle tangenti ai politici

Loading

Nel «libro mastro» delle tangenti ci sono nomi e cifre. Un lunghissimo elenco di politici e funzionari pubblici che i carabinieri hanno trovato durante la perquisizione a casa di Nadia Cerrito, moglie di Salvatore Buzzi

La giustizia schizofrenica

Loading

L’accanimento moralistico è quasi peggio di quello terapeutico. Ricapitoliamo i fatti: nel maggio del 2010 due giovani imprenditori di Vicchio, storico paese del Mugello fiorentino, vengono incarcerati su ordine del pubblico ministero di Bolzano per violazione dell’art. 82 della legge sulle droghe che punisce l’istigazione, il proselitismo e l’induzione all’uso illecito di sostanze stupefacenti (con una pena da uno a sei anni di reclusione, aggravata se il fatto è commesso nei confronti di minori o all’interno di scuole, carceri, ospedali).

No comments

Write a comment
No Comments Yet! You can be first to comment this post!

Write a Comment