I partiti battono cassa: “Servono 345 milioni”

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ROMA – Rimborso elettorale a tutti i partiti che superano la soglia dell’1 per cento in qualsiasi tipo di elezione, 185 milioni l’anno per le fondazioni culturali legate alle forze politiche. Si parla molto di denaro nella proposta di legge che regolamenta la vita dei partiti presentata alla Camera da Ugo Sposetti, tesoriere dei Democratici di sinistra. Sposetti, oggi deputato del Pd, è famoso per le sue polemiche, per aver ripianato il debito che fu del Pci-Pds, per non avere timore di sostenere, a dispetto dell’opinione corrente, che la montagna di soldi drenata dalla politica è ancora troppo piccola. Sposetti ha messo al sicuro il prezioso patrimonio immobiliare che fu del movimento operaio italiano creando una cinquantina di fondazioni in tutta Italia. Quella principale ha appena organizzato a Roma una mostra di grande successo per i 90 anni del Pci che diventerà  itinerante. Martedì, nella commissione Affari costituzionali di Montecitorio, comincia l’esame della legge scritta da Sposetti ma sottoscritta da 58 deputati bipartisan. Quando si tratta di finanziamenti nessun partito si tira indietro. L’obiettivo principale del provvedimento è attuare, 63 anni dopo, l’articolo 49 della Costituzione, che prevede la libera associazione in partiti. Il testo dà  forma giuridica alle forze politiche, ne tutela il simbolo, comprende l’obbligo di primarie per la formazione delle liste elettorali, stabilisce le regole di democrazia interna e offre una cornice alle fondazioni politico-culturali. «I partiti possono esistere anche senza democrazia. Ma non esiste una democrazia senza partiti», dice Sposetti. Da sempre allergico alle formule “leggere” e “liquide” come il Pd prima maniera. Ma il punto destinato a creare polemiche è quello sui finanziamenti. Il tesoriere dei Ds si è ispirato al modello tedesco. Lì partiti e fondazioni assorbono 467 milioni l’anno, con una popolazione di 81 milioni. In Italia quindi (60 milioni di abitanti) ai 160 milioni annui di rimborsi elettorali si possono aggiungere 185 milioni per le associazioni culturali, sulla base anche dell’attività  svolta. Iniziative, corsi, formazione, messe a disposizione di organizzazioni radicate e solide. Fanno 345 milioni di euro l’anno. Una cifra enorme che Sposetti giustifica così: «Dire troppi soldi ai partiti significa tagliare i soldi ai partiti. E ci teniamo per altri 20 anni l’imprenditore miliardario Berlusconi».


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