I familiari delle vittime in piazza “Questa legge ci nega la giustizia”
ROMA – Le famiglie delle vittime delle stragi – quelle che non vogliono la prescrizione breve per avere giustizia – e il Popolo viola. Manifestazione e presidio contro “l’amnistia mascherata” del processo breve. Di fronte a Montecitorio e al Pantheon, a poche centinaia di metri dalla Camera, mentre in aula gli onorevoli di Pdl, Lega e Responsabili forzeranno la mano per far finalmente approvare la norma che insieme a due dei quattro processi a carico del presidente del Consiglio, Silvio Berlusconi, spazzerà altri quindicimila procedimenti. Una mobilitazione anticipata ieri dal mail bombing dei viola, con i computer dei deputati di maggioranza bombardati dalle e-mail nella speranza di convincerne qualcuno a non dare il suo voto al provvedimento. Missive dal testo eloquente: «Onorevole, si spera che non ambisca a futura memoria per non aver contribuito a rendere giustizia agli studenti sepolti sotto le macerie della casa dello studente de L’Aquila, ai cittadini bruciati alla stazione di Viareggio, ai morti per l’amianto, ai morti sul lavoro e a tutte le vittime di violenza i cui reati subiti verranno prescritti grazie al processo breve». In allegato la lista dei processi che salteranno insieme a quelli del premier. Appuntamento alle tre del pomeriggio, davanti alla Camera, dove proprio in quelle ore infurierà lo scontro tra maggioranza e opposizione sulla prescrizione breve. L’iniziativa – spiega Gianfranco Mascia del Popolo viola – è stata preceduta da un presidio che dura ormai da 10 giorni e che continuerà , nel caso di approvazione della prescrizione breve, nei prossimi giorni davanti al Senato». Alle sei del pomeriggio i viola si sposteranno al Pantheon «per dare voce alle testimonianze di tutte le vittime o i parenti delle vittime dei processi i cui reati verranno prescritti». Non solo le stragi, ma anche i crac Parmalat e Cirio, le vittime di violenza sessuale o sui minori. Con loro ci saranno anche l’Italia dei valori e Sinistra e libertà . Ieri intanto il deputato d’opposizione Beppe Giulietti durante il dibattito sul processo breve ha letto in aula la lettera di un terremotato de L’Aquila indirizzata al Guardasigilli Angelino Alfano. A firmarla Antonietta Centoparti a nome dell’Associazione familiari delle vittime della casa dello studente: «No all’amnistia generalizzata», scrive nella missiva poi messa agli atti dei lavori parlamentari.
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