Giornata mondiale. Amnesty: “In Ue le politiche lanciano un messaggio: i rom non sono i benvenuti”

by Sergio Segio | 8 Aprile 2011 17:58

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ROMA – “I rom, ovunque siano in Europa, affrontano razzismo, discriminazione ed emarginazione. Possiamo chiamarli sgomberi, ritorni volontari o forzati, espulsioni, ma la realtà  che tutte queste pratiche mandano un solo messaggio: che i rom non sono i benvenuti”. E’ quanto ha afffermato Jezerca Tigani, del segretariato internazionale di Amnesty International intervenuta questo pomeriggio al convegno “Dove abitano i diritti umani?” organizzato dall’associazione 21 luglio e dalla sezione italiana di Amnesty International in occasione della Giornata internazionale dei rom. Per Tigani, le violazioni dei diritti dei rom sono spesso comuni in veri paesi europei. “Molti rom vivono in campi informali o baraccopoli – ha spiegato Tigani -, dove manca anche il minimo livello di sicurezza. Amnesty ha documentato sgomberi forzati in vari paesi, come Grecia, Italia e altri ancora, anche in Francia. Le persone che vivono in questi campi non vengono consultate prima degli sgomberi e spesso non è data nessuna alternativa di alloggio”.

Per Matteo De Bellis, di Amnesty Italia è allarmante il livello di xenofibia che si respira nel paese. “C’è un sentimento di xenofobia diffusa. Un abbassamento dei toni politici e non solo, trasversale nell’ambito politico. Sentimenti di xenofobia che invece di essere osteggiati a volte vengono coltivati per avere consenso politico”. Per De Belllis, “oggi tutte le politiche che affrontano la questione dei rom sono basate sulla sicurezza. Quando si parla di mettere risorse a disposizione, assistenza e integrazione passano in secondo piano”. Ma non sono le uniche “mancanze”, a mancare sono anche le “politiche per la casa e non solo per le comunità  rom, ma soprattutto, a livello nazionale c’è un livello scarso di consultazione delle comunità “.
Per Riccccardo Noury, portavoce di Amnesty Italia,”bisogna superare l’idea che i rom vogliano vivere nelle roulotte, in campi appositi, e bisogna cominciare a pensare che anche a loro spetti il diritto all’alloggio e possano essere coinvolti nelle politiche che li riguardano”

A denunciare le irregolarità  e il mancato rispetto dei diritti dei rom anche alcuni filmati degli ultimi sgomberi avvenuti nella capitale realizzati dall’associazione 21 luglio e proiettati questo pomeriggio. Filmati che raccontano, attraverso le stesse voci dei rom, come spesso non venga data una possibilità  alternativa di alloggio o come non ricevano nessun avviso prima dello sgombero. A ribadire il “fallimento del Piano nomadi” è il presidente dell’associazione 21 luglio, Carlo Stasolla che lancia un appello: “A Roma oggi è importante riscoprire forme nuove di denuncia degli sgomberi e costituzione di alternative di solidarietà  scoprendo un terreno innovativo e concreto di servizio alternativa alla demagogia che soffocano la nostra vita democratica”. (Giovanni Augello)

 

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