Giochi studenteschi, i disabili stanno a casa

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Quest’anno, infatti, nei moduli inviati alle scuole per le squadre che hanno superato le fasi provinciali e regionali, e che avranno accesso alle finali nazionali, mancano quelli previsti per gli studenti disabili. A chiedere spiegazioni al ministro dell’Istruzione Mariastella Gelmini è la deputata Manuela Ghizzoni, capogruppo del Pd alla commissione Istruzione e Cultura della Camera, che in una interrogazione parlamentare al ministro scrive: «Tale decisione è in netto contrasto con le norme di legge sull’integrazione scolastica degli alunni con disabilità , che da sempre costituisce un punto di forza del nostro sistema educativo. Tale scelta impedisce la piena esigibilità  del diritto allo studio e alla crescita individuale e sociale di questi ragazzi e deprime lo stesso valore dei Giochi sportivi studenteschi, che sono un importante evento educativo in quanto non solo momento agonistico bensì veicolo di valori e di crescita». Il ministro Gelmini interrogata, fa scena muta. Ad alzare la voce sono le associazioni dei disabili che hanno manifestato il loro sdegno, e gli studenti disabili, esclusi dalla manifestazione sportiva nazionale: «Ho partecipato alle finali regionali dei Giochi sportivi studenteschi di corsa campestre nel comune di Santhià  – afferma con un certo rammarico- Elisa Trecastagne studentessa disabile del liceo Porporato di Pinerolo – classificandomi al primo posto nella categoria Hfd e conquistando l’accesso alle finali nazionali del 19 e 20 marzo 2011 che si sono tenute a Nove in provincia di Vicenza. Purtroppo, a noi disabili è stata negata questa esperienza per mancanza di fondi. Il 17 marzo seguendo alla tv i festeggiamenti per i 150 anni dell’Unità  di Italia mi sono sentita un’italiana esclusa». Per risparmiare risorse la Gelmini ha affidato l’organizzazione delle finali nazionali al Coni, che a sua volta ha affidato il tutto al Comitato Paraolimpico, il quale non può provvedere all’organizzazione e agli oneri finanziari perché non ha fondi e per farlo ha chiesto 6 milioni di euro, ma la coppia Gelmini-Petrucci tace. Dunque, per risparmiare si è pensato bene di lasciare gli studenti disabili a casa, mandando in frantumi gli sforzi di quegli insegnanti di educazione fisica, che tra mille difficoltà , cercano di avviare gli studenti disabili allo sport per favorire la loro integrazione con gli altri studenti. Intanto la commissione Istruzione della Camera ha deciso all’unanimità  un’audizione sul tema, per ascoltare le voci dei disabili esclusi, che per la discriminazione subìta hanno scritto al presidente Napolitano. Ogni mattina siedono tra i banchi di scuola 150 mila studenti disabili fisici e psichici, perché anche loro hanno diritto allo studio e allo sport come milioni di altri ragazzi, ma il ministro dell’Istruzione Mariastella Gelmini glielo nega.


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