Finmeccanica, si uccide viceprefetto era coinvolto nell’inchiesta appalti

by Editore | 1 Aprile 2011 7:28

Loading

ROMA – Un colpo alla tempia sparato con la sua 7.65, che non aveva mai usato prima. E il penultimo gesto è stato scrivere una lettera di scuse alla moglie e alla figlia. Si è ucciso così il viceprefetto Salvatore Saporito, uno degli alti funzionari del servizio Tecnico-logistico del Ministero dell’Interno. Da quanto raccontano i colleghi ed i suoi collaboratori, Saporito era ossessionato dall’inchiesta che lo vedeva indagato a Napoli, nell’ambito della indagini sugli appalti per la sicurezza, affidati a imprese del comparto Finmeccanica. Per Saporito quell’istruttoria era diventata un’ossessione, al punto da nasconderla alla famiglia. Il viceprefetto era stato interrogato dai pubblici ministeri di Napoli dieci mesi fa, a maggio, nell’ambito di un’inchiesta su presunte irregolarità  nell’affidamento di un appalto per un centro di elaborazione dati della polizia di Stato. Poi, alla fine del faccia a faccia con i pm, la posizione di Saporito era drasticamente cambiata: da teste a indagato. «Per colpa di quella roba – diceva ad amici e colleghi – vedrete che mi salterà  la nomina di prefetto, dopo aver dato tanto all’amministrazione». Un punto su cui insisteva sempre. «Non mi sono mai fatto raccomandare, ho sempre fatto il mio dovere, e ora?». Era sicuro, chissà  se a torto o a ragione, che la sospirata promozione era ormai compromessa. Un cruccio che era diventata angoscia, un pensiero sempre più pesante da trascinare. Chi gli stava vicino racconta che il viceprefetto aveva persino acceso un piccolo prestito, i cui bollettini di pagamento lo raggiungevano tassativamente in ufficio e non a casa, per consentirsi le spese legali, e per non giustificare alla famiglia ciò che doveva sembrargli un’onta. Una banale discussione in ufficio, il giorno prima, sembra che abbia fatto precipitare la situazione. Il suicidio è avvenuto mercoledì sera nell’alloggio di servizio della caserma di Castro Pretorio, due passi dalla stazione Termini. Lo hanno trovato riverso nel bagno. Al piano di sotto, c’è l’ufficio dove per anni Saporito aveva gestito pratiche importanti, esaminato proposte e seguito varie realizzazioni. Era stato il “responsabile del procedimento” di quegli appalti per la sicurezza finiti sotto la lente della Procura di Napoli. Il procuratore aggiunto Rosario Cantelmo ed i pubblici ministeri Vincenzo D’Onofrio, Pierpaolo Filippelli e Raffaello Falcone sono concentrati, da oltre due anni, sulla complessa indagine che riguarda gli appalti per la realizzazione del Cen (il centro elaborazione dati della polizia) – previsto dal “Piano sicurezza” del 2007 per fronteggiare l’emergenza criminalità  – affidati ad un’associazione temporanea d’imprese (Ati), a cui ha partecipato una società  del gruppo Finmeccanica. È la stessa inchiesta che, dopo aver coinvolto l’ex provveditore alle Opere Pubbliche Mario Mautone, vede attualmente indagati il vicecapo della polizia, prefetto Nicola Izzo, e anche il prefetto dell’Aquila, Giovanna Iurato. Due suicidi di personaggi indagati, a Napoli, negli ultimi 28 mesi. Una sinistra coincidenza lega infatti il tragico gesto di Saporito ad un altro suicidio, datato novembre 2008: quello dell’ex assessore comunale Giorgio Nugnes che, dopo essere stato arrestato nell’ambito di un’indagine sugli scontri dell’emergenza rifiuti, fu colpito anche da un altro avviso di garanzia: la stessa inchiesta che oggi travolge Saporito. (ha collaborato emilio orlando)

Post Views: 167

Source URL: https://www.dirittiglobali.it/2011/04/finmeccanica-si-uccide-viceprefetto-era-coinvolto-nellainchiesta-appalti/