Finlandia. Dove arriveranno i Veri finlandesi?

Loading

Il paesaggio politico finlandese è stato stravolto in un istante quando i “Veri finlandesi” di Timo Soini hanno ottenuto un sensazionale 19 per cento alle elezioni, un enorme passo avanti rispetto al misero 4 per cento del 2007. Dopo anni la Coalizione nazionale, che ha raggiunto il 20,4 per cento delle preferenze, è il primo partito, ma cosa potrà  fare il suo presidente e attuale ministro delle finanze Jyrki Katainen?

In base al risultato dello scrutinio, prima di metà  giugno la Finlandia dovrebbe avere un governo formato da Katainen, Soini e Jutta Urpilainen, presidente del Partito socialdemocratico [19,1 per cento]. Tuttavia Katainen, che guida i negoziati, è alle prese con una matassa complicata. Le differenze tra i partiti sono minime, e Soini è deciso a restare ancorato alle sue posizioni.

Prima che Katainen, Urpilainen e Soini riescano a firmare il programma del prossimo governo sarà  necessario un lungo e difficile negoziato. Al centro della battaglia c’è il pacchetto di salvataggio per il Portogallo. Le opinioni dell’Spd e dei Veri Finlandesi sono note [entrambi i partiti sono contrari all’aiuto finanziario europeo], ma cosa ha intenzione di fare la Coalizione nazionale?

Se Bruxelles non si muoverà  e Katainen non cambierà  opinione, Soini e Urpilainen cercheranno di formare un governo a due? La situazione è complicata, perché in questo caso Soini farebbe parte dell’esecutivo mentre il partito di centro-destra rimarrebbe all’opposizione. La sconfitta del Centro [il partito del primo ministro uscente si è fermato al 15,8 per cento] è un avvenimento storicamente importante tanto quanto la vittoria dei Veri finlandesi.

L’analisi della tornata elettorale richiederà  ancora del tempo. È troppo presto per dire se la politica finlandese è veramente a una svolta o se il percorso di Soini ricalcherà  quello del suo predecessore Veikko Vennamo. Quando Vennamo era a capo dei populisti finlandesi era riuscito a ottenere una vittoria elettorale, ma il partito era stato rapidamente logorato dall’esperienza di governo.

Dopo la vittoria elettorale i Veri finlandesi nutrono grandi speranze. Tuttavia se il partito non resterà  unito la missione di Soini sarà  proibitiva. La cooperazione tra partiti può aver successo solo se i nuovi deputati dei Veri finlandesi saranno disciplinati e accetteranno la realpolitik.

Il risultato dello scrutinio rivela un forte desiderio di cambiamento. Il rischio è che Soini non riesca a tenere le redini del partito. Se non ci sarà  cooperazione sarà  però tradito il volere del popolo. Le proporzioni della vittoria sono enormi, ma il periodo post elettorale potrebbe guastarne i frutti. (traduzione di Andrea Sparacino)


Related Articles

USA, per i democratici il nemico un giorno è Trump, l’altro è Biden

Loading

Secondo round di dibattiti televisivi . Bernie Sanders e la senatrice Elizabeth Warren, entrambi su posizioni di sinistra, hanno fatto squadra per difendere un’idea socialdemocratica di governo

Il coltan al Congresso Usa

Loading

Una nuova legge in discussione negli Stati uniti sta mobilitando battaglioni di lobbisti dell’industria elettronica e delle compagnie minerarie – oltre ai rappresentanti di organizzazioni per i diritti umani.

Francia, il volto nuovo dei socialisti la scelta “antirazzista” di Hollande

Loading

Il segretario del partito sarà  Harlem Désir, padre della Martinica e madre alsaziana.  Uomo di apparato ed ex presidente di “Sos Racisme” prenderà  il posto di Martine Aubry 

No comments

Write a comment
No Comments Yet! You can be first to comment this post!

Write a Comment