Fiat sotto esame per il balzo in Chrysler

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MILANO — Standard &Poor’s conferma il rating. Moody’s — come già  aveva fatto Fitch a caldo— lo mette invece sotto osservazione per un possibile declassamento. Sono contrastanti, i giudizi finali che le agenzie di valutazione del debito danno della mossa annunciata da Fiat giovedì scorso: l’accelerazione verso il controllo di Chrysler, con il rimborso anticipato del debito governativo da parte della casa di Auburn Hills e la salita del Lingotto al 46%già  entro giugno. Per tutte e tre le analisi, il punto in comune è «l’aumento dell’esposizione» di Torino verso Detroit. Diversa è però la conclusione espressa in termini di «voto» . Moody’s, pur riconoscendo al gruppo italiano «una liquidità  significativa» , decide di avviare l’esame su «relazione intersocietaria, futura interdipendenza delle due società , potenziale accresciuta esposizione di Fiat su Chrysler» e da qui fa discendere il possibile downgrade dal livello di Ba1 attualmente assegnato al Lingotto. S&P, ammettendo la sorpresa per un’operazione che «ci aspettavamo graduale e invece avverrà  prima delle attese» , sottolinea a sua volta come «questo limiti la flessibilità  finanziaria di Fiat e la lasci più esposta a una performance 2011 più debole rispetto alle aspettative» . I suoi analisti scelgono, tuttavia, di non ritoccare l’attuale valutazione di Bb: l’outlook negativo (a sua volta confermato) evidentemente già  «riflette i rischi operativi e finanziari legati all’aumento dell’esposizione in Chrysler» . Aggiunge, Standard &Poor’s, che «qualsiasi segnale di ritardo nell’integrazione o risultati deludenti in quest’ambito nei prossimi 12 mesi, in particolare sui margini di profitto, accrescerebbe la pressione sul rating Fiat» . D’altra parte, dal Lingotto «ci aspettiamo un rafforzamento del profilo di liquidità  nei prossimi trimestri, per mantenerlo a un livello in linea con i nostri criteri» . Né il possibile, nuovo declassamento da parte di Moody’s e Fitch, né la conferma di voto e outlook da S&P provocano effetti in Borsa. Piazza Affari aveva salutato l’annuncio su Chrysler, giovedì scorso, con un botto del 4,5%. Ieri, alla riapertura delle contrattazioni dopo la pausa pasquale, complice un buon andamento del settore sulla scia dei conti Ford (migliori delle previsioni) anche Fiat ha continuato a correre: alla vigilia dell’assemblea di Exor, in calendario domani, lascia il listino con un nuovo rialzo del 3,5%e rivede quota 7,11 euro.


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