Federalismo, arriva una nuova stangata

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ROMA – Stangata federalista per gli automobilisti italiani. Dopo lo sblocco delle addizionali comunali Irpef e l’introduzione della tassa di soggiorno, il decreto legge sul federalismo fiscale regionale e provinciale, approvato in via definitiva il 31 marzo dal Consiglio dei ministri, riserva una amara sorpresa per chi comprerà  una autovettura: prima dell’estate scatteranno salati rincari dell’Imposta provinciale di trascrizione, quella che si paga sui passaggi di proprietà  delle autovetture nuove e usate. Rincari che arriveranno, in alcuni casi, fino 600% delle attuali tariffe. La sorpresa è contenuta all’articolo 13 (Tributi connessi al trasporto su gomma), comma 5-bis del decreto che sta per uscire sulla Gazzetta Ufficiale. Il decreto dovrà  essere oggetto solo di un ulteriore provvedimento attuativo da parte del ministero dell’Economia che entro fine maggio farà  scattare gli aumenti. Il testo abolisce il vantaggio fiscale che gli automobilisti hanno oggi quando acquistano un veicolo nuovo o usato da un concessionario: attualmente chi compra un’auto da un soggetto Iva, un concessionario o un salonista, paga semplicemente l’Imposta provinciale di trascrizione (in sigla l’Ipt) in cifra fissa. Varia, a seconda delle province, da 151 a 196 euro ed è indipendente dai kilowatt dell’auto acquistata. Diverso, e più oneroso, è attualmente il trattamento per chi compra un’auto da un privato che non è soggetto all’Iva. Chi segue questa strada (si tratta soltanto del 10 per cento delle transazioni) è tenuto a pagare l’Ipt in modo proporzionale. Se l’auto è sotto i 54 kw (è il caso, ad esempio, di una Fiat Panda) paga 196 euro. Ma se la potenza massima cresce, allora la tassa provinciale sale proporzionalmente fino ad arrivare a prevedere – per un passaggio di proprietà  di una Bmw X6, ad esempio – ben 1.026 euro di imposta. Tra circa un mese le cose cambieranno e l’aggravio previsto per chi compra da un privato si allargherà  anche a coloro che compreranno auto nuove o usate da un concessionario o da un salonista. Con la nuova norma, i compratori dovranno prepararsi a sborsare molto di più di quanto contano di spendere oggi. Solo le piccole utilitarie sotto i 54 kw si salveranno; per le altre auto gli aumenti saranno stratosferici: si andrà , ad esempio, da oltre il 100 per cento per cento in più di Ipt per una Golf Volkswagen, al 423 per cento di una Mercedes Classe Cls, fino al 683 per cento per i fortunati che possono permettersi una Ferrari California. Al di là  delle macchine più costose, la gran massa degli aumenti colpirà  le medie cilindrate con aumenti che raggiungeranno il 100 per cento. Nel mirino anche le piccole imprese di trasporto: rincari del 300 per cento per gli autocarri oltre gli 80 quintali. Per le Province, di cui molti auspicano l’abolizione, arrivano così nuove risorse: gli aumenti della Ipt dovrebbero consentire di incamerare circa 300-400 milioni che si sommeranno ai circa 3 miliardi che le Province, tra l’imposta sulla Rc auto e Ipt, spremono dall’automobilista. Mentre Tremonti ieri ha annunciato all’Associazione dei Geometri l’arrivo di una semplificazione della Scia (Segnalazione certificata di inizio attività ).


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