Essere umano
Fiaccolate, cortei, sit-in, mobilitazioni che si sommano alle tante lettere e altrettanti messaggi arrivati alla sua famiglia. Dal giorno dell’assassinio di Vittorio Arrigoni ad oggi, a partire da quelle organizzate nella “sua” Gaza, abbiamo assistito ad un moltiplicarsi di attestazioni di solidarietà e di affetto in Italia e nel mondo che non accennano a diminuire. Anzi. Un’ondata di affetto che rimbalza duramente contro il muro di silenzio da parte delle istituzioni e della politica italiana (anche a sinistra) che sembrano invece essersi completamente dimenticate del pacifista italiano ucciso a Gaza dopo un sequestro lampo. Quanto il feretro è arrivato all’aeroporto di Fiumicino proveniente da il Cairo – vogliamo ricordarlo – ad attenderlo c’erano circa 500 persone. E non erano i cartelli recanti scritte in varie lingue, o lo spiegamento della grande bandiera palestinese e delle altre bandiere e striscioni, o mazzi di fiori di tutti i colori a nascondere il volto “ufficiale” arrivato a rappresentare questo nostro martoriato paese. Non si scorgeva il volto perché, semplicemente, non c’era. Inghiottito non dalla folla ma da un silenzio sempre più assordante, ora come allora.Ma se l’Italia delle istituzioni e della politica sembra quasi voler dimenticare, c’è un’altra Italia e un mondo intero che vuole ricordare e che, più o meno organizzata, raggiungerà oggi Bulciago (Lecco), il paesino della Brianza dove è nato Vittorio e dove alle 16.30, si svolgeranno i suoi funerali. Una presenza che in paese si aspettano molto alta, tanto che l’intera zona sarà pattugliata da volontari, per tentare di ordinare l’afflusso. Già nella giornata di ieri in molti hanno reso omaggio alla salma di Vik Utopia, allestita nella taverna della casa dei genitori. Tra questi il sindaco di Lecco, Don Luigi Ciotti, e diverse delegazioni. E tante sono – a conferma dell’aspettativa precedente – le richieste di partecipazione raccolte, nelle varie città , sia per telefono che per mail, da chi sta organizzando pullman, pullmini o gruppi di macchine alla volta di Bulciago. Arriveranno anche dalla Spagna, Francia, Irlanda e Germania (Monaco) per l’ultimo saluto a Vik, ci dicono gli organizzatori. I messaggi in suo ricordo corrono anche sul web, con la comunità di facebook che ha anche lanciato la campagna: «Scriviamo al presidente Napoletano: funerali di stato per Vittorio Arrigoni». Rimanendo collegati troviamo pure un registro virtuale che ogni visitatore può firmare. «Di queste firme faremo omaggio alla madre di Vittorio, Egidia Beretta, Sindaco di Bulciago», scrive sul sito http://www.firmiamo.it/ultimo- saluto-vittorio-arrigoni l’ideatore dell’iniziativa, “Tafanus”. Tanti, dicevamo. Oltre ai suoi familiari – che suggeriscono ad amici e compagni di Vik di non inviare fiori ma donazioni per la Palestina – nella palestra di via Don Guanella ci saranno gli amici, i compagni di strada, i rappresentanti della comunità palestinese italiana, i giovani palestinesi, i centri sociali, l’International Solidarity Movement-Italia, la Rete romana di solidarietà con il popolo palestinese, gli Amici della Mezzaluna Rossa Palestinese, l’Udap (e ci scusiamo se ci siamo dimenticati di qualcuno), insieme a tutte quelle persone che pur non avendolo mai conosciuto hanno deciso ugualmente di mettersi in viaggio la domenica di pasqua per l’ultimo saluto. Anche la Turchia ricorderà oggi Vittorio Arrigoni. Nella stessa ora in cui in Italia si svolgeranno i suoi funerali, «gli amici turchi di Vittorio» hanno organizzato una manifestazione in piazza Taksim, nel cuore di Istanbul. Sarà silenziosa, senza bandiere e organizzazioni ufficiali, dicono gli organizzatori. Con un filo conduttore di pace: «Stay Human», restiamo umani.
Related Articles
Argentina. Irrompe la politica dell’odio, fallito attentato alla Kirchner
S’inceppa l’arma dell’attentatore, vicino ai neofascisti: «Peccato non abbia fatto pratica». Su media e social espressioni classiste e razziste contro il peronismo che Cristina Kirchner, di fatto, comanda, presentato come l’origine di tutti i mali
Anche Damasco entra a Rojava, gli Usa non si ritirano più. 200 mila gli sfollati
Accordo tra governo siriano e Amministrazione autonoma per la protezione dei confini. I soldati americani ritornano nelle loro posizioni, la Turchia bombarda senza sosta e lancia l’offensiva su Manbij e Kobane
I magistrati lo interrogano, infarto Mubarak ricoverato d’urgenza