Elkann ringrazia Marchionne “Spin-off perfetto, Chrysler ok”

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TORINO – Le voci sull’imminente raggiungimento della soglia del 30% in Chrysler fanno bene al titolo Fiat che sale del 2,4%. Voci che peraltro sono la semplice conferma di quanto aveva dichiarato nei giorni scorsi Sergio Marchionne all’assemblea degli azionisti del Lingotto: «Pensiamo di raggiungere presto il 35% e il 51 entro la fine dell’anno». Oggi la Fiat possiede il 25% della casa di Detroit e il pacchetto che vale un ulteriore ventesimo della società  potrebbe arrivare nelle prossime settimane con la certificazione di un fatturato di 1,4 miliardi di dollari fuori dal Nordamerica. La strada per raggiunge il 35% sembra un po’ più lunga: il nuovo gradino si potrà  salire solo quando circolerà  negli Usa un’auto nata dall’alleanza con Torino che sia in grado di garantire consumi bassissimi. Anche questo obiettivo ecologico dovrebbe comunque essere alla portata della Fiat. In autunno dunque si potrebbe aprire la partita che porterà  Machionne a finire di pagare i debiti a Obama (grazie agli sconti sugli interessi offerti da un pool di banche) e ad acquistare il rimanente 16% che consentirà  di avere la maggioranza assoluta della società  di Detroit. Dell’alleanza con il socio americano ha parlato ieri John Elkann in una lettera agli azionisti di Exor che terranno la loro assemblea il 28 aprile. Il presidente della finanziaria degli Agnelli esprime grande soddisfazione perché «nel 2010 l’alleanza con Chrysler ha cominciato a dare i primi risultati e siamo tornati dopo 27 anni sul mercato americano con la nuova 500». Ma soprattutto Elkann ha apprezzato lo spin-off e il modo con cui è stato realizzato: «Sono grato a Sergio Marchionne e alla sua straordinaria squadra – scrive – per aver reso possibile questo importante passo. Le ragioni, la scelta dei tempi e le modalità  di esecuzione sono state semplicemente perfette». Un passaggio il presidente della Fiat lo dedica anche alle battaglie sindacali del 2010: «Nel corso dell’anno Fiat ha investito molto, in termini di tempo e di impegno, per aggiornare le norme che regolano i contratti di lavoro in Italia. Sono stati fatti passi in avanti, e l’impegno della Società  rimane lo stesso: cambiare per poter essere più competitiva sul mercato». Nella lettera agli azionisti Elkann segnala anche due investimenti fatti da Exor nel 2010 che potrebbero «essere semi per il futuro»: quello nella brasiliana Btg Pactual e quello nella rete di caffetterie indiane «Café Cofee Day». Infine un accenno alla Juventus: «Con mio cugino Andrea alla guida il futuro è più sicuro», anche se bisogna «bilanciare risultati sportivi e equilibrio finanziario». Per ora, ammette Elkann, «i risultati sono stati inferiori alle attese sul piano sportivo e su quello finanziario».


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