by Sergio Segio | 6 Aprile 2011 13:24
ROMA – Ancora morti in mare, ancora vittime di una traversata. Il ribaltamento al largo del barcone con 200 o 300 migranti a bordo (secondo le testimonianze), di cui 150 attualmente dispersi, riporta l’attenzione sulla tragicità di questi viaggi della speranza. Di fatto, giorno per giorno e da anni, il Mediterraneo è divenuto una grande fossa comune. Lo sa bene Fortress Europe, il blog curato da Gabriele Del Grande che ha monitorato le morti avvenute nel “mare di mezzo”.
Dal 1988, sono almeno 15.760 i giovani sono morti tentando di espugnare la “fortezza Europa”. Sono migliaia di articoli recensiti negli archivi della stampa internazionale, fedelmente riportati dal sito. L’ultima notizia riportata è del 3 aprile scorso, quando in un naufragio a Triplo sono morte almeno 68 migranti. Potrebbero essere i passeggeri dell’imbarcazione che aveva lanciato un sos e che era dispersa nel Canale di Sicilia dallo scorso 25 marzo. Il giorno prima, il 2 aprile, ecco un’altra vittima (un ragazzo di 20 anni) nello sbarco di Marina di Modica, nel ragusano. E lo stesso giorno, ad Ancona, un giovane migrante era stato trovato morto in un furgone telonato, tra diversi scatoloni, a bordo di una nave appena arrivata dalla Grecia nel porto del capoluogo marchigiano.
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