Decreto sui permessi temporanei. Fini: inutili

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ROMA— Sarà  firmato oggi il decreto del presidente del Consiglio per il rilascio di un permesso di soggiorno temporaneo di sei mesi ai circa 20 mila tunisini arrivati quest’anno in Italia. Chi sbarcherà  successivamente alla sua entrata in vigore, invece, sarà  rimpatriato con procedura semplificata. La soluzione, prevista dall’accordo siglato ieri a Tunisi dal ministro dell’Interno, Roberto Maroni, è giunta al termine di un’altra giornata ad alta tensione. Dopo giorni di contrasti tra Lega e Pdl, la linea l’aveva data in mattinata Umberto Bossi: «Dobbiamo chiudere i rubinetti e cominciare a svuotare la vasca» . Via libera quindi ai permessi di soggiorno temporanei per i clandestini per motivi umanitari, contro cui il Carroccio aveva minacciato la crisi di governo. «L’importante è che Silvio Berlusconi si sia mosso. Io faccio quello che posso» , si era giustificato il leader leghista. E, tanto per confermare la linea del «Fora di ball» , aveva aggiunto: «Così se ne vanno in Francia, in Germania, in Europa…» . «Mi spiace dargli un dolore» aveva replicato a Ballarò il presidente della Camera, Gianfranco Fini. «Ma il Commissario europeo Malstrom ha detto» che «non garantirà  affatto in modo automatico a chi ne entrerà  in possesso la possibilità  di varcare la frontiera nell’area Schengen» , aveva evidenziato descrivendo Maroni «in conflitto di interessi politico» per i tentativi di «coinvolgere tutte le regioni comprese quelle del Nord» nell’accoglienza. In effetti dalla Lega si erano levate voci contro questa soluzione auspicata invece dal sottosegretario all’Interno, Alfredo Mantovano, prima di dare le dimissioni in polemica con la linea delle tendopoli solo al Sud (in particolare a Manduria). Ieri Mantovano, accompagnato dal sindaco di Roma, Gianni Alemanno, è stato di nuovo dal premier, Silvio Berlusconi, che gli ha chiesto di rientrare al governo. Lui chiede garanzie, a partire dai centri di accoglienza anche al Nord. Ma, soddisfatto per la posizione sui permessi, ci pensa. Ora non resta che attendere l’esito pratico dell’accordo. E di capire se davvero i tunisini andranno in Europa. Il Pd, rende note le resistenze della Malstrom e con il leader Pier Luigi Bersani accusa il governo di aver «toccato il punto più basso» : «Si possono tenere 3 mila persone con cinque bagni chimici? Ve li mandiamo noi dalle feste del Pd» . Ma Strasburgo ieri ha approvato la relazione del leghista Fiorello Provera che chiede alla Malstrom di attivare il meccanismo di solidarietà .


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