Bankitalia: «L’occupazione non riparte»

by Sergio Segio | 15 Aprile 2011 17:20

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MILANO – La crescita prosegue ma «l’occupazione non riparte». Lo scrive la Banca d’Italia nel suo ultimo «Bollettino Economico». «Livelli produttivi distanti da quelli precedenti l’avvio della recessione e un’incidenza ancora elevata degli occupati in cassa integrazione ostacolano – rileva Bankitalia – il ritorno alla crescita dell’occupazione».

LIVELLI MINIMI – «Dopo un lieve incremento nel quarto trimestre del 2010, il numero degli occupati – spiega Bankitalia – è ripiegato nel primo bimestre di quest’anno sui livelli minimi dell’estate scorsa. Sono tornate a crescere le assunzioni con contratti flessibili e a tempo parziale; è proseguita la contrazione delle posizioni permanenti a tempo pieno». Nel Bollettino si evidenzia ancora che «il tasso di disoccupazione rimane stabile sui valori medi dello scorso anno, mentre sono aumentate l’incidenza dei disoccupati di lungo periodo e la disoccupazione giovanile».
Per la Banca d’Italia nel quarto trimestre 2010 «il numero delle persone in cerca di occupazione da oltre dodici mesi è aumentato del 7,4% (73mila persone), giungendo a rappresentare circa la metà  di coloro che cercano lavoro». Negli ultimi tre mesi dell’anno scorso, sottolinea Via Nazionale, «il tasso di occupazione si è attestato su livelli lievemente inferiori a quelli dell’anno precedente, al 57%. È ulteriormente cresciuto il numero dei disoccupati (1,6% rispetto a un anno prima, 35mila persone) e degli inattivi (0,4%, 65mila persone). Il numero di persone che non cercano un’occupazione – aggiunge il bollettino – perchè ritengono di non riuscire a trovarla (i cosiddetti scoraggiati) si è ulteriormente ampliato (6,5%, 92mila persone)». «Secondo stime preliminari sul quarto trimestre 2010 – conclude Bankitalia – una misura del grado di sottoutilizzo dell’offerta di lavoro, che includa oltre ai disoccupati anche gli occupati in Cig e le persone che scoraggiate cercano un impiego con minore intensità , si collocherebbe oltre 2 punti percentuali al di sopra del tasso di disoccupazione».

FIDUCIA – «Restano improntati alla prudenza i comportamenti di spesa delle famiglie, influenzati dalle condizioni del mercato del lavoro e dall’andamento del reddito disponibile, nel 2010 ancora diminuito in termini reali» sottolinea ancora la Banca d’Italia. «La dinamica dei consumi- si legge- tornata positiva lo scorso anno, non si sarebbe intensificata nei mesi più recenti, secondo le indicazioni provenienti dall’andamento delle vendite al dettaglio, scese in gennaio, e dal clima di fiducia dei consumatori, il cui graduale miglioramento si è interrotto agli inizi del 2011. Anche le attese sulla crescita dei prezzi sono lievemente peggiorate, in linea con l’andamento corrente dell’inflazione.

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