Alleanza americana per scalare Wall Street

by Editore | 2 Aprile 2011 6:39

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NEW YORK – Un’alleanza “patriottica” tra Borse americane cerca di salvare Wall Street dalla colonizzazione tedesca. E’ scattata un’Opa ostile sul New York Stock Exchange (Nyse), lanciata dal Nasdaq e dall’International Exchange (Ice), per contrastare la scalata della Deutsche Boerse che sembrava a un passo dal successo. A coalizzarsi per una riscossa della bandiera a stelle e strisce sono la più celebre Borsa specializzata in titoli tecnologici, il Nasdaq, e una piazza finanziaria virtuale come l’Ice, con sede ad Atlanta in Georgia, specializzata nel trading su futures, opzioni sulle materie prime, credit default swap. La loro offerta congiunta assegna al Nyse un valore di 11,3 miliardi di dollari. Supera del 19% il prezzo offerto dalla Deutsche Boerse, e del 27% l’ultimo prezzo di mercato del Nyse prima dell’inizio di queste scalate e contro scalate. «Il nostro business sta conoscendo cambiamenti storici – ha detto il chief executive del Nasdaq, Robert Greifeld – e l’unione tra le due maggiori Borse americane darebbe nascita a una piattaforma finanziaria globale». Il suo alleato Jeff Sprecher, presidente dell’Ice, ha parlato addirittura di una “missione sociale”, riferendosi alla necessità  di salvare posti di lavoro a Wall Street. In effetti la battaglia che oppone americani e tedeschi, per il controllo della più antica Borsa Usa, avviene sullo sfondo di un declino di leadership. Nel loro insieme le Borse americane hanno perso terreno rispetto alla concorrenza estera. Secondo i dati forniti dallo stesso Ice, nel 2010 gli Stati Uniti hanno rappresentato solo il 16% di tutti i capitali raccolti nel mondo. Questo declino è il frutto di due tendenze. Da una parte alcune Borse europee sono state più rapide nel modernizzarsi e sfruttare tutte le potenzialità  delle nuove tecnologie. Dall’altra parte, è nei Paesi emergenti come Cina e Brasile che sono stati lanciati alcuni dei collocamenti azionari più importanti della storia recente. Dei 10 più grandi collocamenti azionari avvenuti l’anno scorso, solo uno (General Motors) è stato realizzato a Wall Street. Nell’offerta ostile avanzata da Nasdaq-Ice, qualora andasse in porto l’acquisizione, il Nyse verrebbe gestito in condominio: l’Ice si prenderebbe tutto il trading dei derivati, mentre il Nasdaq terrebbe il controllo degli scambi azionari. La Deutsche Boerse non ha ancora reso noto se adatterà  la sua offerta per tener conto di questa sfida dei rivali americani. Nella sua prima reazione, la società  tedesca ha dichiarato che «continua a pensare che la fusione tra Deutsche Boerse e Nyse-Euronext sia la migliore combinazione possibile, sia nell’interesse degli azionisti che delle società  quotate». Anche il consiglio d’amministrazione di Nyse Euronext ha preso tempo prima di reagire alla nuova offerta. Anche se partiti in ritardo rispetto all’offensiva tedesca, Nasdaq e Ice sperano di poter giocare anche la carta nazionalista, invocando appoggi dalle authority di controllo e dal governo per difendere la “americanità ” di Wall Street. Per ora Washington non ha prestato molta attenzione alla battaglia, ma nel clima di protezionismo strisciante la vicenda potrebbe presto diventare più politicizzata.

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