Abidjan, bombe francesi sul palazzo di Gbagbo

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PARIGI— A poche settimane dall’intervento in Libia, per la Francia si apre un nuovo fronte militare in Costa d’Avorio: ieri sera, su richiesta del segretario generale dell’Onu Ban Ki-moon, elicotteri francesi della missione di interposizione Licorne hanno per la prima volta attaccato direttamente le forze fedeli a Laurent Gbagbo. L’ex presidente ivoriano, che da dieci anni fa leva sul patriottismo in chiave anti francese, potrebbe avere le ore contate. Dopo avere occupato, domenica, l’aeroporto di Abidjan per assicurare un’eventuale evacuazione dei connazionali, ieri pomeriggio le forze francesi sono entrate in azione a fianco di quelle Onu bombardando con gli elicotteri il palazzo presidenziale e la residenza di Gbagbo, e i campi militari di Agban e di Akouédo dove sono stanziati i soldati che ancora sostengono l’uomo sconfitto alle elezioni di novembre. Il presidente Nicolas Sarkozy ha scritto una lettera a Ban Ki-moon, annunciando di avere accettato la sua richiesta di intervenire «sulla base della risoluzione 1975 dell’Onu, che prevede di usare tutti i mezzi necessari per difendere i civili» . «Vogliamo neutralizzare le armi pesanti del campo di Laurent Gbagbo» , ha dichiarato il portavoce dell’Onuci (la missione Onu in Costa d’Avorio), Hamadoun Touré, ad Abidjan. Per gli uomini di Gbagbo di tratta invece di «un’azione illegale» e di un «tentativo di assassinio» , che seguono «le atrocità  commesse dagli uomini di Ouattara contro centinaia di civili» . La battaglia finale per la conquista di Abidjan, capitale economica del Paese, è cominciata ieri alle 13 (le 15 in Europa), quando il presidente vincitore delle elezioni e riconosciuto dalla comunità  internazionale Alassane Ouattara ha ordinato alle sue «forze repubblicane» di marciare dalla periferia verso i quartieri del Plateau (il centro della città ) e Cocody (residenza di Gbagbo). Nelle stesse ore alcuni uomini armati pro-Gbagbo hanno sequestrato quattro stranieri, tra i quali due francesi, un cittadino del Benin e un malese, nell’albergo Novotel. Gli ostaggi francesi sono il direttore dell’hotel e il presidente del gruppo agro-industriale Sifca. Il contingente della forza Licorne è passato negli ultimi giorni da 900 a 1650 uomini: un’escalation decisa per proteggere i 12 mila francesi di Abidjan, e aiutare il legittimo presidente Ouattara a vincere il conflitto.


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