Via libera al Senato a ddl su detenute madri: è legge
Al 31 dicembre 2010, secondo i dati forniti dal Dap (Dipartimento amministrazione penitenziaria), le madri detenute con minori fino a 3 anni sono 42, i bambini fino ad anni 3 sono 43, mentre attualmente le donne incinta sono 4. Gli asili nido funzionanti nelle carceri sono 16, non funzionanti 1. Il provvedimento prevede una serie di norme per cui le mamme incinta o con bimbi fino a 6 anni (attualmente il limite d’eta’ e’ fino a 3 anni), se imputate, non potranno essere sottoposte a custodia cautelare in carcere, “salvo che sussistano esigenze cautelari di eccezionale rilevanza”. E in quest’ultimo caso si puo’ sempre predisporre la custodia in istituti a “custodia attenuata” (le Icam, che pero’ scarseggiano). Per le madri condannate, invece, e’ prevista la possibilita’, di scontare un terzo della pena ai domiciliari o in istituti di cura o a custodia attenuata purche’ non abbiano commesso particolari delitti (per esempio quelli connessi alla criminalita’ organizzata).
Modifiche anche alle regole per le visite al minore infermo. In caso di ‘imminente pericolo di vita o di gravi condizioni di salute del figlio minore, anche non convivente, la madre condannata, imputata o internata, (ovvero il padre che versi nelle stesse condizioni della madre), sono autorizzati, con provvedimento del magistrato di sorveglianza o, in caso di assoluta urgenza, del direttore dell’istituto, a recarsi a visitare l’infermo. In caso di ricovero ospedaliero, le modalita’ della visita sono disposte tenendo conto della durata del ricovero e del decorso della patologia’. Inoltre, il giudice potra’ autorizzare la detenuta o imputata ad assistere il figlio (di eta’ inferiore a 10 anni) durante le visite specialistiche, relative a gravi condizioni di salute. Infine, si stabilisce che le disposizioni contenute nella legge si applicano “a far data dalla completa attuazione del piano straordinario penitenziario” (piano carceri) e comunque “a decorrere dal 1 gennaio 2014, fatta salva la possibilita’ di utilizzare i posti gia’ disponibili a legislazione vigente presso gli istituti a custodia attenuata”. (DIRE)
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