by Sergio Segio | 29 Marzo 2011 16:51
DAMASCO – E’ presto per dire che sia quella decisiva, ma in Siria una svolta c’è stata. Il governo siriano guidato dal premier Naji Otri ha deciso di lasciare: lo ha annunciato la televisione di Stato. Il presidente Bashar al Assad ha accettato le dimissioni in blocco dell’esecutivo, peraltro anticipate da fonti vicine al governo di Damasco. Il nuovo esecutivo, la cui composizione sarà resa nota nei prossimi giorni, dovrà occuparsi dell’applicazione delle riforme promesse dallo stesso Assad. L’uscita di scena del governo arriva in un momento in cui il regime deve affrontare una protesta popolare senza precedenti, repressa con violenza: Assad, al potere dal 2000, dovrebbe tuttavia annunciare in breve tempo una serie di riforme tra cui l’abolizione dello stato di emergenza, in vigore dal 1963 e che di fatto priva i cittadini della maggior parte dei diritti.
MANIFESTAZIONE PRO REGIME – A Damasco e in molte altre città siriane il regime ha portato in piazza decine di migliaia di sostenitori con bandiere nazionali e i poster di Assad. La tv ha dato ampio spazio ai cortei per quella che è stata ribattezzata come la Giornata della lealtà alla nazione.
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