by Editore | 31 Marzo 2011 6:12
ROMA — Sarà ridotto al minimo essenziale il servizio di autobus cittadini e treni domani, 1 ° aprile, in occasione dello sciopero del personale dei Trasporti, indetto da Filt-Cgil, Fit-Cisl, Uiltrasporti, Ugl Trasporti, Orsa Trasporti, Faisa-Cisal e Fast per protestare contro i tagli al settore e il mancato rinnovo del contratto, scaduto nel 2009. — ma già da oggi si fermeranno i bus che effettuano i servizi extraurbani, poi, sempre oggi, alle 21, partirà l’astensione nelle Ferrovie che si protrarrà fino alla stessa ora di domani. Le Fs garantiranno la circolazione del 73%degli oltre 520 treni a lunga percorrenza e dei regionali necessari a garantire la mobilità nelle fasce di maggiore domanda: dalle 6 alle 9 e dalle 18 alle 21 del 1 aprile. Per quanto riguarda lo sciopero dei mezzi pubblici di domani, le modalità cambieranno da città a città . A Roma, ad esempio, lo stop è previsto dalle 8.30 alle 17.30 e dalle 20 a fine servizio; a Milano dalle 8.45 alle 15 e dalle 18 al termine del servizio; a Torino dalle 9 alle 12 e dalle 15 a fine servizio; a Napoli 8.30-17 e dalle 20 a fine servizio; a Bari 8.30-12.30 e dalle 15.30 a fine servizio. Uno sciopero «fuori misura» , lo ha definito ieri Marcello Panettoni, presidente di Asstra, l’associazione del Trasporto pubblico locale, secondo cui l’astensione «metterà a terra l’Italia per 48 ore e lo farà nell’imbarazzante silenzio della Commissione di garanzia sugli scioperi» . Secondo Panettoni, «non ci sono le condizioni minime che consentano la conclusione della trattativa per il rinnovo del contratto degli autoferrotranvieri» perché «la maggioranza delle Regioni non ha trasferito alle aziende i fondi assegnati dallo Stato per la copertura del contratto di lavoro della categoria» . Mancherebbero 450 milioni, mentre i 428 che dovrebbero provenire dall’aumento delle accise non sono ancora stati destinati dalle Regioni a ridurre i tagli stabiliti dal decreto 78/2010. «Fuori misura è l’atteggiamento di Asstra e Anav» risponde il segretario nazionale della Filt-Cgil, Alessandro Rocchi, perché «per due anni hanno fatto ostruzionismo nella trattativa e da oltre sei mesi negano ostinatamente ai lavoratori il rinnovo del contratto nazionale di lavoro» .
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