Ribaltone francese anche alla Edison

by Editore | 29 Marzo 2011 6:31

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MILANO – Dopo una settimana di tregua, torna a infiammarsi la partita italo-francese che mette in palio il futuro di Edison. Con una mossa a sorpresa, i soci della seconda utility italiana avrebbero intenzione di anticipare l’uscita di scena degli attuali vertici. All’assemblea convocata per la fine di aprile, non verrebbero ripresentati né il presidente Giuliano Zuccoli né l’amministratore delegato Umberto Quadrino. Quest’ultimo sostituito da un manager francese, il primo dall’ex sindaco di Milano, Gabriele Albertini. Entrambe le decisioni hanno una matrice prevalentemente politica. È questa la spiegazione che avrebbe dato Henri Proglio, numero uno del colosso francese di Edf allo stesso Quadrino in una telefonata nel tardo pomeriggio di ieri. L’ex manager del gruppo Fiat – dopo otto anni al vertice di Edison – potrebbe non essere riconfermato perché Edf indicherà  un francese al comando: in vista dello scontro finale con il governo italiano che vuole impedire ai transalpini di prendere il controllo di Edison, il manager scelto per sostenere il vessillo della “francesità ” dovrebbe essere Bruno Lescouer, al momento responsabile di Edf per il Sud Europa. Per gli osservatori esterni, quella di Edf è un messaggio “forte e chiaro” che viene lanciato sulla scrivania del ministro Giulio Tremonti proprio nei giorni in cui sta preparando il decreto contro le scalate francesi alla stessa Edison e a Parmalat. E che proporrà  il tema anche alla riunione informale dell’Ecofin in programma a Budapest dal 7 al 9 aprile. Di diverso avviso, il fronte delle utility italiane guidato da A2a che, al momento, condivide con i francesi la governance di Edison: da tempo contestano a Quadrino l’andamento delle società  (che nel 2010 ha di fatto azzerato l’utile e non proporrà  alcun dividendo, mentre il rosso della capogruppo verrà  coperto solo grazie al ricorso alle riserve). Proprio per l’andamento negativo di Edison, le utility italiane erano pronte a firmare un accordo con Edf: cessione del controllo ai francesi in cambio di alcune centrali idroelettriche. Un accordo che Tremonti ha congelato a un passo dalla firma. Ma allo stesso tempo, anche il fronte italiano guidato da A2a è fortemente sottoposto alle pressioni della politica. Approfittando della scelta dei francesi, anche i sindaci di Milano e di Brescia (in qualità  di soci di controllo di A2a) starebbero pensando a un clamoroso ribaltone. In particolare, Letizia Moratti sta spingendo per la nomina di Gabriele Albertini a presidente di Edison al posto di Zuccoli. Secondo fonti politiche, sarebbe questa la merce di scambio con cui Silvio Berlusconi avrebbe convinto l’ex primo cittadino a non presentarsi per un nuovo mandato in Comune sotto le insegne del terzo polo di Gianfranco Fini e Pier Ferdinando Casini. In alternativa, Albertini potrebbe rientrare anche nel più complesso giro di nomine delle società  controllate dal ministro del Tesoro: in particolare, si parla per lui della poltrona di presidente di Enel. Significativa la battuta rilasciata ieri dello stesso Albertini: «Se mi offrissero la presidenza di Edison la prenderei in considerazione, ma al momento nessuno lo ha fatto». Dovrà , però, vedersela con la concorrenza della Lega, con il comune di Brescia che sarebbe pronto a sostenere uno dei leghisti più vicino a Umberto Bossi, Bruno Caparini, al momento membro del consiglio di amministrazione di A2a. Un ritorno della politica a tutti gli effetti sull’ex municipalizzata lombarda, se si pensa che alla guida di Amsa, la controllata del settore rifiuti, è stato indicato l’assessore ai Lavori pubblici della giunta uscente della Moratti, Bruno Simini.

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