“Noi a caccia di incarichi? L’ambizione ci rode tutti”

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Lo psicoterapeuta Luciano Sardelli è il collettore delle ansie plurime dei responsabili. Da capogruppo valorizza ciascuno dei 29 deputati in gara per un posto di sottosegretario, utilizzando uno schema noto all’analisi clinica. «Faccio riferimento all’analisi transazionale di Eric Berne». Di fronte a lei c’è un collega che sogna un posto al governo. «E’ un sogno possibile, gli dico subito. Ma io non conto niente, non incido, sono una figura di secondo piano». Un po’ lo galvanizza, un po’ lo abbatte. «Sono capogruppo perché esponente di basso profilo, che si acquieta del proprio piccolo orto», Così mette il collega a proprio agio. Lui con le sue miserie, lei con la sua modestia. «Sono ambiziosi, vanno a caccia di poltrone. L’approdo li consuma e li trascina». Corpi che dondolano dentro Montecitorio. Nel suo ultimo romanzo (“Una storia poco onorevole”) intravede figure stupendamente squallide. «I responsabili non sono molto diversi dagli italiani». Il Parlamento è lo specchio del Paese. «Famelici? Sì, forse famelici. Puntano al potere, a qualunque forma di sottogoverno? E cosa dovrebbero sognare?». Il potere non si conquista. Si arraffa, diceva De Gaulle. «Da psicoterapeuta scopro l’identità  bambina di ciascuno». Piangono con lei? «Si sfogano». Lei sarebbe il responsabile dei responsabili. «Un ossimoro. Essendo responsabili, non hanno bisogno di una guida». Infatti accompagna unicamente la loro mente all’approdo. «La poltrona. Sì sì sì: voglio la poltrona». La chiedono come bimbi? «La chiedono. Siamo tutti rosi dall’ambizione, amico mio. E siamo tutti poveracci. Io, lei». Berlusconi vi accontenterà  e ha già  detto che dovete trasformarvi in partito. «Lo faremo». Vi ha detto che simbolo ha scelto per voi? «Ci ha proposto una rosa di simboli possibili». E’ un papà  che pensa a tutto. Voi dovete solo obbedire. «Adesso siamo un po’ svillaneggiati. Ma ci rifaremo».


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