“La Lega smetta col terrorismo o diremo tutti no ai profughi”

by Editore | 26 Marzo 2011 8:24

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FIRENZE – «Sui profughi la Lega fa terrorismo linguistico, creando un clima di paura che rende difficile organizzare la macchina della solidarietà  per tutte quelle Regioni che si sono dette pronte ad accogliere migliaia di persone. Se i leghisti continueranno con questo atteggiamento inaccettabile potremmo anche arrivare a rimettere in discussione la nostra disponibilità ». Il presidente della Toscana Enrico Rossi lancia un ultimatum a Bossi: «Non si può essere partito di paura e di governo. La smetta di dipingere scenari apocalittici e si assuma le proprie responsabilità ». Il ministro dell’Interno è della Lega, però. «È proprio questo l’aspetto paradossale della faccenda. Mentre Maroni chiede alle Regioni di ospitare cinquantamila profughi, i suoi dirigenti nel nord Italia avvelenano i pozzi della solidarietà  con dichiarazioni ostili all’accoglienza e parlando di “invasione” e di “clandestini”, un termine che stava per pronunciare anche il ministro La Russa l’altra sera in tv. Tutto questo rende complicato impegnare comunità  e volontariato. Con la mano destra chiedono, con la sinistra sabotano il nostro lavoro. È gravissimo che venga consentito». In Toscana il governo dovrebbe indirizzare 3.500 profughi. «Piccole cifre, appunto. Come può un grande paese avere paura di sistemare poche migliaia di persone? E che immagine diamo dell’Italia facendo vedere come sono trattati i profughi a Lampedusa, ormai trasformata in un grande parcheggio a cielo aperto dove la popolazione è esasperata e chi arriva dal mare viene abbandonato a se stesso? È una vergogna internazionale che deve cessare subito. Per far crescere la paura tengono segregati 5.000 immigrati e così preparano la loro campagna elettorale contro l’accoglienza. Dichiariamoci tutti abitanti di Lampedusa in segno di solidarietà , mostriamo il nostro sdegno di fronte al dramma che sta vivendo l’isola». Alle Regioni è stato chiesto aiuto proprio per evitare di sovrappopolarla ancora di più. «E noi per questo stiamo pensando ad attrezzare piccoli centri per 100-200 persone gestiti dalle associazioni di volontariato. Mi aspetto anche un forte impegno della chiesa. Questo è il modello. Non si penserà  mica di fare tanti campi militarizzati con dentro migliaia di profughi? Mi auguro che non si vogliano costruire dei lager. Noi siamo pronti a collaborare ma devono metterci nelle condizioni di farlo». Che cosa chiede a Maroni? «Di fare il suo dovere fino in fondo. Prenda l’aereo e vada ad incontrare i colleghi ministri in Europa, ponga il problema e chieda ad ognuno di fare la sua parte. Lavori di più e cerchi di risolvere l’emergenza invece di lamentarsi».

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