Parte la nave San Marco, gli immigrati vanno a Mineo

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Saranno portati a Mineo, nel Catanese, i circa 600 immigrati clandestini prelevati dalla nave San Marco della marina militare nell’isola di Lampedusa. “Non sappiamo ancora – riferisce una fonte qualificata – se la nave attraccherà  al porto di Catania oppure a quello di Augusta”. Dopo un intoppo di carattere logistico, “l’imbarco degli immigrati sta procedendo regolarmente. Appena sarà  completato la nave partirà  verso la Sicilia”, è stato spiegato. Si sono imbarcati donne, minori e richiedenti asilo. Lo ha confermato il sottosegretario all’Interno, Alfredo Mantovano, nel corso di un’informativa urgente del Governo alla Camera, sottolineando che “la San Marco affianca il ponte aereo per queste particolari categorie di migranti”. E con il ponte aereo oggi verranno trasferiti da Lampedusa 670 migranti diretti a Bari, Foggia e Crotone.

Gli sbarchi continuano a Lampedusa. Due imbarcazioni sono state soccorse dagli uomini della capitaneria di porto; 107 le persone arrivate, tra cui 2 donne e 6 bambini.

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Il governatore della Sicilia, Raffaele Lombardo, che ha attivato a Lampedusa un presidio permanente della Regione, ha scritto una lettera al Capo dello Stato, Giorgio Napolitano, e al premier Silvio Berlusconi al quale ha chiesto la convocazione di un consiglio del ministri straordinario sull’emergenza nell’isola. “Oggi Lampedusa è ufficialmente un’isola della Tunisa”, ha detto polemicamente Lombardo nel corso di una conferenza stampa. “L’economia nell’isola è a picco – ha aggiunto – come nel Trapanese per la chiusura dell’aeroporto di Birgi. Quanto al centro per richiedenti asilo di Mineo, la situazione lì rischia di esplodere. La zona non ha gli strumenti economici per realizzare una vera integrazione. Gli immigrati girano per le campagne e la gente comincia ad avere paura”.

Sul caso è intervenuto anche il sindaco di Mineo, Giuseppe Castania. “Come al solito non siamo stati informati”, ha dichiarato a proposito del prossimo arrivo di 600 clandestini da Lampedusa. “Se sono persone appena sbarcate, e non richiedenti asilo come ripetutamente propagandato dal governo, si configura una colossale presa in giro e un perfido inganno nei riguardi della Sicilia, di Mineo e degli stessi migranti”.

Da inizio gennaio fino a oggi sono sbarcati sulle coste italiane, dati aggiornati alle 10 di questa mattina, 15.160 migranti, di essi oltre 14 mila tunisini, di cui 69 bambini e 334 minori. Del totale, ha sottolineato Mantovano, “14.033 migranti sono sbarcati a Lampedusa. Nel 2010 ne erano giunti appena 27”.

“Dal 1° gennaio – ha aggiunto il sottosegretario Mantovano – tutti coloro che sono arrivati, sono arrivati partendo dalla Tunisia e sono per grandissima maggioranza cittadini tunisini, ma è agevole prevedere che l’attenuazione del conflitto in Libia avrà  come immediato effetto la possibilità  di partenza dalle coste libiche, in assenza di controlli di sicurezza, e una previsione attendibile che è stata fatta circa l’entità  delle partenze si aggira intorno alle 50 mila unità “.

Paura Tbc. La campagna di screening per la Tbc tra gli immigrati giunti a Lampedusa è “una delle cose che vanno fatte”. E’ quanto ha affermato il ministro della Salute, Ferruccio Fazio, commentando l’iniziativa dell’assessore alla Sanità  della Regione siciliana, Massimo Russo, in merito all’avvio in tempi stretti di una campagna di screening tra la popolazione immigrata giunta in questi giorni sull’isola.  C’è inoltre “la previsione – ha detto Fazio – di un piano di spostamento di eventuali immigrati con dei problemi sanitari verso la Sicilia”. Ma Ignazio Marino (Pd) presidente della Commissione d’inchiesta sul Servizio sanitario nazionale ammonisce: “Lo screening per rilevare possibili casi di tubercolosi a Lampedusa è una iniziativa utile, ma non deve scatenare una caccia all’untore”. L’assessore alla Sanità  Russo chiede la concessione di un permesso di soggiorno per il periodo delle cure da rilasciare agli immigrati malati.

“I minori non accompagnati attualmente ancora a Lampedusa debbono essere immediatamente trasferiti perché le condizioni generali in cui si trovano sono ormai inaccettabili”. Lo ha detto Raffaella Milano, responsabile programmi Italia-Europa di Save the children. “La struttura che è stata destinata loro, l’area marina protetta – ha aggiunto – è assolutamente inadeguata e di ora in ora le condizioni si fanno più critiche, dal  punto di vista igienico e dell’accoglienza in genere”


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