Over 45, assunzioni al rallentatore

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C’è un segmento dell’economia italiana che, nel 2011, sta tornando a rilanciare l’occupazione. È quello dei grandi gruppi esportatori e delle multinazionali, localizzato nel Nord Ovest, appartenente ai settori commerciale, meccanico, energetico, farmaceutico e del terziario innovativo. È l’insieme di aziende a cui appartengono i direttori del personale interpellati dall’associazione di categoria Gidp, nell’indagine «I trend occupazionali delle imprese» . «È un’area in cui sta prevalendo l’ottimismo— commenta il presidente di Gidp Paolo Citterio — al punto da far prevedere, al 78%dei responsabili risorse umane consultati, nuove assunzioni entro la fine dell’anno» . Una tendenza significativa in un panorama come quello italiano affollato da piccole e micro aziende, spesso ancora assediate dalla crisi e quindi tutt’altro che orientate ad aumentare l’organico, salvo che con contratti brevi che offrono scarse o nulle garanzie (dalle partite Iva imposte a dipendenti di fatto ai contratti a progetto scarsamente motivati). «Invece i direttori del personale da noi interpellati appartengono a un segmento più solido del mercato del lavoro, dove i sindacati non presidiano ma controllano le assunzioni — aggiunge Citterio— per questo vanno in controtendenza offrendo accordi più vantaggiosi della media. Quasi uno su tre, il 29%, infatti, prevede di scegliere contratti a tempo indeterminato, mentre il 23%assumerà  a tempo determinato. Il 14%, infine, offrirà  ai giovani occasioni di stage e solo il 9%punterà  sui contratti a progetto» . I responsabili delle risorse umane, comunque, tendono in maggioranza (53%) ad assumere impiegati, mentre gli operai saranno immessi nel 18%delle aziende, seguiti dai quadri (6,3%) e dai dirigenti (3,8%). Il rilancio aziendale, dopo tre anni di crisi, preferirà  le risorse giovani, sulle quali puntare per uno sviluppo che dovrebbe durare nel tempo. Per questo l’attenzione verso nuove inclusioni è rivolta prevalentemente (68%) ai 25-34enni, mentre i più maturi (35-44 anni) vengono preferiti solo nel 13%dei casi e gli over 45 sono praticamente tagliati fuori dalle nuove prospettive di lavoro (0,2%). Dirigenti, quadri e impiegati sono richiesti soprattutto nelle funzioni commerciali, mentre per gli operai prevale ovviamente l’area della produzione seguita da manutenzione e logistica. «Nella scelta tra dirigenti e giovani quadri — conclude Citterio — le aziende tendono a preferire questi ultimi, sia per le competenze più strettamente tecniche possedute, sia per il loro minore impatto economico» . La ripresa delle assunzioni per le funzioni commerciali è del resto confermata non solo per i grandi gruppi esaminati da Gidp e non solo per il Nord Ovest. Secondo infatti un’indagine di Mcs, società  di selezione di middle manager con sedi a Milano, Bologna e Roma, la figura professionale più ricercata è quella di «area manager commerciale» , che oggi può contare su stipendi annui lordi tra i 55 e i 70 mila euro, con premi legati ai risultati che possono superare il 20%della retribuzione fissa.


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