by Editore | 24 Marzo 2011 6:44
TRIPOLI – Le notizie più importanti dal fronte occidentale della guerra di Libia confermano una sola cosa: l’esercito di Gheddafi sta continuando ad attaccare a tutta forza le città insorte, Misurata e Zintan. I suoi ufficiali, i suoi soldati sparano con cannoni e mitragliatrici pesanti su case e palazzi in cui si nascondono ribelli, ma anche i civili. Ieri due ospedali di Misurata sono stati colpiti con razzi e proiettili di mortaio, cecchini gheddafiani hanno sparato su chiunque provasse ad uscire o entrare dagli edifici. Quando sarà finita la guerra, Misurata, Zawiya e le altre città -martiri della guerra civile di Libia dovranno essere sottoposte ad un’anatomia accurata. La devastazione in atto ancora in queste ore lascerà tracce ineliminabili. Tra l’altro proprio ieri le forze aeree alleate sono intervenute massicciamente a Misurata, per fermare i carri armati di Gheddafi. Ma sparare dall’alto su mezzi militari nascosti in una città è difficile, si possono fare quelle vittime civili che la coalizione prova ad evitare. Nella notte i carri armati sono tornati ad avanzare, per cui è probabile che i caccia alleati (senza gli italiani, che combattono ma si sono tirati fuori dagli attacchi) saranno costretti a nuove sortite. Solo ieri a Misurata i morti fra i civili sono stai 16. In serata i jet della coalizione hanno bombardato anche una caserma a est di Tripoli. I comandanti alleati dicono che a questo punto le difese aeree gheddafiane sono state completamente distrutte, e che la sua aviazione non è più in grado di alzarsi in volo; forse i loro caccia potranno abbassarsi di più per provare a fermare l’esercito di terra che anche ieri non ha accennato ad alcun cessate-il-fuoco anche nella zona di Ajdabia, a 120 chilometri da Bengasi, e prova ovunque a riconquistare postazioni ai ribelli. Ieri pomeriggio l’ufficio stampa del governo libico ha provato ha portare i giornalisti internazionali sul posto in cui un bombardamento alleato avrebbe fatto danni civili. Per un’ora un convoglio di 12 fra auto e pullmini ha girato a vuoto nella periferia est di Tripoli. Ci siamo fermati prima in una piazza, poi lungo una stradina piena di negozi di ricambi di auto. Alla fine non sono riusciti a trovare il posto del bombardamento, e quindi nemmeno le vittime civili. Il che purtroppo non significa che prima o poi i bombardamenti non possano fare danni collaterali. Ieri all’alba, le 5,30 di Tripoli, otto o nove potentissime esplosioni ci hanno svegliato: erano altri missili Tomahawk scagliati vicinissimi, contro caserme e depositi attorno a Tajura. È un quartiere popolare di Tripoli, o meglio un comune che ormai fa parte della città , in cui le proteste contro il regime in questo mese sono state più dure e coraggiose. In quella zona davvero un errore avrebbe potuto essere micidiale. Mentre scriviamo, a intervalli regolari, i missili cadono tutt’intorno alla città . Solo domani sarà possibile verificare i danni.
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