by Editore | 23 Marzo 2011 7:31
ROMA – Il governo si prende un anno di tempo per decidere sul ritorno al nucleare in Italia. La “pausa di riflessione” annunciata dopo la tragedia di Fukushima prenderà corpo oggi al Consiglio dei ministri. Il governo farà «una dichiarazione di moratoria di un anno per quanto riguarda le decisioni e l’attivazione di procedure di ricerca di siti delle centrali», ha detto ieri il ministro dello Sviluppo economico Paolo Romani. Lo stop ci sarà proprio nel giorno in cui è previsto l’arrivo sui cieli dell’Europa della nuvola radioattiva dal Giappone. Una nube molto “diluita” che non dovrebbe avere effetti sulla salute. La moratoria, ha spiegato il ministro, è opportuna anche alla luce «di quanto discusso in Europa, per cui occorre stabilire procedure standard di sicurezza». In parlamento si continua a discutere sul decreto che doveva fissare i criteri per la localizzazione delle nuove centrali atomiche in Italia. Ma comunque vada il dibattito, il destino del ritorno al nucleare sembra segnato, almeno per il prossimo anno. Romani ha sottolineato che sul provvedimento «proseguirà la discussione» anche se l’esecutivo sta valutando addirittura sull’opportunità di portarlo all’esame del consiglio dei ministri. «A mio avviso alcune parti del decreto potevano essere salvate», ha commentato il ministro al termine della sua audizione di ieri al Senato sul nucleare. Per ora, però, di quel decreto resterà solo quella parte che riguarda la localizzazione del deposito di stoccaggio delle scorie nucleari (ce lo chiede l’Europa). Molte le reazioni all’annuncio della moratoria. Antonio Di Pietro, leader dell’Italia dei Valori e promotore del referendum sul nucleare, parla di «raggiro» perché «serve solo a scavallare la data del referendum». Scettico anche il Partito democratico per il quale «più che una moratoria serve un vero piano energetico nazionale per sviluppare le energie rinnovabili». Per i senatori democratici «è solo un modo furbo di dissimulare il dietrofront: l’atomo in Italia non tornerà , ma per evitare brutte figure il governo non lo dice». La moratoria è invece «una scelta saggia e opportuna», per il leader di Fli Gianfranco Fini. Nel governo ha prevalso, dunque, la linea della prudenza dopo l’esplosione della centrale del Giappone. Un incidente che allunga i suoi effetti anche sull’Europa. Oggi è previsto l’arrivo sui cieli francesi di quello che resta della nuvola radioattiva, secondo le previsioni dell’Agenzia nucleare transalpina. Una nube da mille a diecimila volte inferiore a quella di Chernobyl. In Italia dovrebbe arrivare domani. «Non abbiamo dati certi sull’arrivo della nube – ha detto il ministro della Salute, Ferruccio Fazio – ma se dovesse essere confermato non ci sarebbero problemi, perché il materiale radioattivo sarebbe estremamente diluito e non vi sarebbero conseguenze per la salute degli italiani». I valori di contaminazione attesi sono minimi: «Qualche anno fa non li avremmo neanche misurati», dicono gli esperti dell’Ispra, l’istituto per protezione ambientale.
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