Migranti: sette domande a Maroni

by Sergio Segio | 29 Marzo 2011 0:00

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Lampedusa è stata fatta diventare l’emblema dell’invasione che il centrodestra strumentalmente va paventando, mentre nulla viene fatto per migliorare le condizioni degli abitanti e dei migranti trattenuti in quella che ormai è diventata una grande prigione all’aperto. Attraverso alcune domande indirizzate al ministro Maroni vorremmo provare a far emergere i fatti in tutta la loro gravità .
1) In base a quale criterio sono stati distinti i richiedenti asilo dai migranti irregolari? Ci risulta che a tanti è stato fatto firmato il modulo per l’asilo senza che nemmeno sapessero quel che facevano, mentre ad altri, che lo chiedevano, è stata negato.
2) Quanti sono coloro che hanno richiesto asilo e quanti invece hanno ricevuto un provvedimento di espulsione? In che numero e dove sono stati trasportati coloro che sono stati allontanati dall’isola? Da quanto sappiamo le scelte sono state spesso del tutto arbitrarie o affidate al caso.
3) Perché il governo non ha ancora adottato la protezione temporanea per chi fugge dalla Tunisia o da altri Paesi nordafricani, status che meglio si adatta a queste persone, previsto dall’articolo 20 del T.U. sull’immigrazione?
4) Come mai il governo scopre solo adesso le navi di linea per trasferire i migranti? Non sarà  che l’uso delle navi militari – molto più costoso – evoca con maggiore efficacia il famoso «esodo biblico»?
5) Come si può pensare di convincere con una mancia di 1500 euro i tunisini a tornarsene a casa dopo che hanno pagato più o meno la stessa cifra per arrivare fin qui?
6) Perché allestire costose tendopoli che dovrebbero accogliere i migranti da espellere (maxi Cie last minute) e che diventeranno presto enormi ghetti di nuova denominazione (Cai: centri di accoglienza e identificazione) che nessuna legge prevede? Perché non ricorrere a una diffusa distribuzione sul territorio, più economica e di minore impatto sociale, accogliendo la disponibilità  degli enti locali e della rete Sprar?
7) Quali misure sono state previste, nel rispetto della legge e del diritto internazionale, per accogliere i minori sbarcati a Lampedusa e i richiedenti asilo che stanno arrivando? Finora decine di ragazzini sono stati lasciati per strada.
Sarebbe importante avere risposte urgenti, viste le conseguenze negative sulle relazioni sociali e per la nostra democrazia delle scelte adottate sin qui.



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