by Editore | 26 Marzo 2011 7:54
MILANO— Senza stare a misurare le parole. Uno attacca: «la Lombardia è la Regione più mafiosa d’Italia» . L’altro risponde: «È un miserabile. Probabilmente è, come dire, sotto l’effetto di qualche sostanza» . Il primo riprende la palla: «Se cerca qualcuno dedito all’uso di sostanze stupefacenti, non si deve rivolgere a me, si può guardare intorno» . Il botta e risposta a distanza è fra il presidente della Regione Puglia, Nichi Vendola, e il presidente della Regione Lombardia, Roberto Formigoni. Il primo interviene a margine di un incontro sui temi dell’economia, organizzato da Sel a Palazzo Mezzanotte, e spara ad alzo zero: «Non abbiamo avuto la fortuna di vedere sui Tg nazionali i volti di Moratti e di Formigoni associati alle vicende di cronaca giudiziaria che raccontano quale sia il livello di pervasività dell’organizzazione ’ ndranghetista che controlla le Asl e ai boss che organizzano le proprie riunioni negli ospedali» . Tuona Formigoni: «Vendola stravolge la realtà . Noi siamo la regione più attaccata da mafia, ’ ndrangheta e criminalità , che non sono nate nel nostro territorio, come Vendola sa bene. Lui sa anche che queste organizzazioni sono venute e vengono a minare la nostra convivenza, il lavoro dei nostri imprenditori e lavoratori, vengono ad attaccare le nostre istituzioni» . E ancora, la sciabolata: «La mafia e la ’ ndrangheta non nascono in Lombardia» . L’acceso dibattito nasce dopo l’appello contro l’omertà nelle province lombarde lanciato sul Corriere di giovedì dal procuratore di Reggio Calabria, Giuseppe Pignatone. Vendola entra nel merito: «Perché Formigoni non è mai convocato a dire una parola sul fatto che le asl lombarde sono ‘ndranghetizzate? Che uno dei capi dell’ndrangheta era il direttore generale che lui aveva scelto per dirigere un’Asl?» . Il riferimento è al caso di Pietrogino Pezzano, fotografato in compagnia di boss malavitosi? Formigoni fa spallucce: «Devo forse ricordare tutti i provvedimenti antimafia e anticriminalità messi in piedi dalla Regione Lombardia in questi anni, che ieri sono stati lodati a viva voce dal presidente della Corte dei Conti?» . Quanti ai nomi, «è Vendola che scende sul personale. E allora gli ricordo la vicenda Tedesco: un suo assessore alla Sanità per cui è stato chiesto l’arresto nello stesso giorno in cui per Vendola si sceglieva il proscioglimento, malgrado avessero ripetuto gli stessi atti e comportamenti. Perché usare due pesi e due misure?» . A stretto giro di posta arriva la contro contro replica: «Quando hanno iniziato a indagare sulla mia giunta— fa sapere il leader di Sel— ho cacciato tutti. Formigoni, quando hanno arrestato Prosperini, gli ha manifestato solidarietà fino a quando il suo assessore ha patteggiato la pena, riconoscendo quindi il reato. Quanto a me, non sono in galera perché i magistrati hanno indagato per tre anni non trovando neppure una parolaccia nelle intercettazioni telefoniche e ambientali» . Sulla questione è intervenuto anche il ministro alla Salute, Ferruccio Fazio: «Un’affermazione ridicola» , ha tagliato corto commentando l’ipotesi di infiltrazioni malavitose nella sanità lombarda. «La polemica di Formigoni contro Vendola — ha chiosato il parlamentare pd Emanuele Fiano — serve solo al presidente lombardo per cercare di coprire il merito della questione» . La Lega attacca con il presidente del consiglio regionale, Davide Boni: «Vendola vuole distogliere l’attenzione dalla tragica gestione dell’amministrazione pugliese» .
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