«Moratoria di un anno sul nucleare»

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MILANO – Come annunciato, il Consiglio dei ministri ha approvato una moratoria di dodici mesi sul programma nucleare. Martedì il ministro Romani aveva anticipato: «Al Consiglio dei ministri di mercoledì faremo una dichiarazione di moratoria per un anno per quanto riguarda le decisioni e l’attivazione della ricerca dei siti per le centrali nucleari». Gianfranco Fini l’aveva definita una «scelta saggia e opportuna». La commissione Attività  produttive del Senato doveva votare il parere sul decreto legislativo sull’individuazione dei siti per i nuovi impianti nucleari. Entro la metà  di giugno deve tenersi il referendum sull’abrogazione del decreto sul nucleare e i sondaggi continuano a segnalare che la maggioranza degli italiani è contraria al ritorno all’energia atomica, in particolare dopo la crisi nucleare in Giappone.

SAGLIA – La politica in campo energetico non «deve assumere decisioni sull’onda delle suggestioni, ma sull’onda delle certezze che la tecnologia può dare», ha sostenuto il sottosegretario alle Attività  produttive Stefano Saglia, nel corso di un convegno a Ravenna.

«UN RAGGIRO» – «Non può esserci moratoria che tenga e che possa fermare il referendum», aveva commentato Antonio Di Pietro. «O il governo cancella la norma che consente la costruzione di centrali nucleari sul territorio italiano o la mantiene. Ma la moratoria di un anno è un chiaro raggiro che serve a scavalcare il referendum. L’unico vero scopo del governo è quello di fermare il temuto verdetto dei cittadini. L’Italia dei valori, promotrice del quesito referendario, andrà  avanti con la sua battaglia contro quest’energia obsoleta, dannosa per la salute e per il territorio che riempie solo le tasche delle solite lobby economiche». Sulla stessa lunghezza d’onda i Verdi: «Ogni giorno il governo escogita un trucchetto da baro per sabotare il referendum e impedire ai cittadini di esprimersi democraticamente sul nucleare: adesso è il turno della moratoria, notizia diffusa ad arte per creare confusione», dice il presidente nazionale dei Verdi, Angelo Bonelli. «La moratoria di un anno di cui si parla, però, non farà  decadere il referendum abrogativo, perché il quesito può decadere solo in presenza di un decreto abrogativo rispetto al provvedimento con cui si reintroduce il nucleare in Italia».

 GOVERNO CHE NON DECIDE – «La moratoria è una non decisione e noi invece abbiamo bisogno di un governo che decida», dice Ignazio Marino, senatore del Pd. «Si può ammettere di avere sbagliato nelle valutazioni e nella scelte. Si può cambiare idea e dichiarare che il piano per il nucleare non sarà  realizzato, ma archiviato mentre gli investimenti saranno fatti nelle energie rinnovabili. Tuttavia, dal governo arrivano solo balbettii e frasi scomposte». Negativo, da posizioni differenti, anche il giudizio dell’Udc: «Il governo è alla continua rincorsa di facili consensi che non arrivano più», aveva detto il responsabile Enti locali dell’Udc, Mauro Libè. «Prima abbiamo assistito al pasticcio sul sostegno alle rinnovabili, dove un provvedimento ha buttato nell’incertezza un intero comparto. Ora è arrivata la moratoria sul nucleare, che di fatto sospende ogni iniziativa, se mai ce ne fossero. A questo punto il governo deve spiegare in tempi rapidi come intende affrontare il fabbisogno energetico del Paese».


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